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 ❝ La storia degli uomini è la storia dei loro fraintendimenti con Dio, né lui capisce noi, né noi capiamo lui ❞.

Saramago - Caino

TITOLO: Caino
AUTORE: José Saramago
GENERE: narrativa
PAGINE: 142
EDITORE: Feltrinelli
COLLANA: I narratori
DATA DI USCITA: 2010
DOVE TROVARLO: Amazon

Caino è la storia di un assassino e di un Dio altrettanto efferato.
Ma se il protagonista nel suo lungo e infinito peregrinare tra futuro e passato scoprirà la pietà e l’amore, il Signore – che nel libro, come tutti i nomi propri, è volutamente indicato in minuscolo – si dimostrerà un Dio crudele in un crescendo di violenza e talvolta “stupidità” e follia, come una sorta di Nerone primordiale.
Il Dio di Saramago è un grezzo pianificatore così pomposamente sicuro di sé da sbagliare i calcoli per la costruzione dell’Arca; così cieco da non risparmiare i bambini innocenti di Sodoma; così pauroso da punire la curiosità di Eva e della moglie di Lot; un Dio giocatore che stringe patti col diavolo e mette alla prova i suoi servi con atroci tormenti soltanto per auto glorificarsi.

Ma Caino non è altro che la libera riscrittura di una parte del libro più famoso del mondo – una favola per alcuni – e un campo talmente sconfinato dove è possibile inserire ogni cosa, anche gli unicorni. Stilisticamente troppo semplice da risultare complicato, questo è l’ultimo, imperdibile romanzo del prolifico scrittore portoghese dall’ironia tagliente.

Caino è un ramingo, un uomo innamorato, un padre, un corpo vuoto che alla fine della storia vincerà a suo modo contro lo stesso Dio che l’ha maledetto.
Durante la narrazione, il marchio di Caino impostogli dal Signore per l’omicidio del fratello Abele si allargherà a tal punto sulla sua fronte da preoccupare lo stesso protagonista: «A volte penso che continuerà a crescere, sempre di più, diffondendosi su tutto il corpo e io mi tramuterò in nero».
Caino non è altro che l’ombra della ribellione che si aggira sulla terra sul suo giumento, errabondo e spettatore dei capricci di Dio per sempre (o forse no): Dio che, per svista o superbia, non riuscirà a prevedere la pessima riuscita del suo grande piano di sterminio dell’intera umanità. E il protagonista saprà approfittarne. Un colpo gobbo, diremmo noi.

Caino inizia la sua odissea come assassino e nell’epilogo non si smentisce. Ammicca al lettore, che fino all’ultima pagina non sa convincersi di chi sia in realtà il vero cattivo della storia, e alla fine ci strappa un sorriso come solo un antieroe può fare.

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