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Titolo: Il profumo (Das parfum)
Autore: Patrick Süskind
Pagine: 260
Genere: romanzo storico/thriller
Editore: Longanesi
Dove trovarlo: Amazon
Versione cinematografica: Profumo – Storia di un assassino
Il mio giudizio: narrazione ricca di dettagli e descrizioni, surreale, a volte lenta ma mai pensante.
Come un profumo, le emozioni che regala questo romanzo non arrivano tutte insieme. Si fanno largo poco a poco e spesso confliggono tra loro. Quindi può capitare che appena finito un capitolo ci si senta incredibilmente soddisfatti di come sia andata e poi, dopo qualche ora, orfani di qualcosa a cui non sappiamo dare un nome.
Da maneggiare con cautela. ★★★★✩

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Jean-Baptiste Grenouille nasce sotto la bancarella di una pescivendola nella Parigi maleodorante del Diciottesimo secolo. La sua esistenza comincia nel basso, tra i topi e le interiora di pesce dove sarebbe dovuto morire, e nel basso prosegue. Grenouille è brutto, zoppo, gobbo, rachitico, insignificante, attaccato alla vita come una zecca. Odia gli uomini e il puzzo che emanano; li evita, si esilia dal loro mondo e poi li usa per indagare con meticolosità il segreto dei profumi che lo circondano. Fino a che, un giorno, i fiori non gli bastano più.

Guidato dal cinismo e dall’olfatto sovrannaturale di cui è dotato, insiste nel catturare le essenze delle cose inanimate. Con perseveranza ottiene qualche flebile risultato che lo sprona a continuare. Quando – tramite un macchinoso procedimento imparato nel suo peregrinare tra botteghe profumiere – riesce a impadronirsi dell’anima odorosa di un cucciolo di cane, uccidendolo per ingabbiare intatto il suo aroma, il destino di Grenouille è segnato. Sa bene quale sarà il prossimo passo. Niente e nessuno potrà fermarlo, se non se stesso.

Note di testa, note di cuore, nota di fondo. Venticinque bellissime vergini di Grasse. Una boccetta contenente un liquido capace del potere invincibile di suscitare l’amore negli uomini…
Il profumo è tutto questo. Racconta la vita di un bambino nato senza amore, cresciuto senza amore, e che senza l’amore a fargli da scudo diventa un assassino. Un uomo senza un odore proprio, quindi senz’anima, insensibile alla pietà e pericoloso quanto il diavolo. Un antieroe, alla stregua del Caino di Saramago, che il lettore non riesce a disprezzare. Grenouille è l’efferato dio dei profumi, nel cui regno non esiste redenzione; quasi si prova pietà per la pochezza del suo spirito, e ammirazione per le sue doti inarrivabili.

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Eppure lui non è un essere umano come tutti gli altri. Non usa il suo dono per arricchirsi come invece farebbe un artista qualunque. Grenouille cerca la perfezione, l’apice, l’assoluto. Non importa a che prezzo. E quando finalmente la trova, alla stregua di un artista logorato dal proprio genio, non riesce a compiacersene. È l’insoddisfazione a guidargli la mano dell’ultimo gesto della sua miserabile esistenza.
Così Jean-Baptiste Grenouille scompare dalla storia, dai ricordi di tutti; il suo passaggio sulla terra lascia una scia di lacrime ed estasi che presto viene assorbita nella routine quotidiana. Tutto ritorna alla normalità. Le sue malefatte si diradano nella nebbia degli anni e non ne rimane traccia, nemmeno un sentore. Nemmeno il profumo.

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