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Trascendendo dal suo tragico destino, Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena – quindicesima figlia dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria divenuta poi Maria Antonietta di Francia – è diventata gradualmente un’eroina moderna.
Dopo aver lasciato Vienna, il Castello di Versailles fu la sua dimora dal 16 maggio 1770 al 6 ottobre 1789; lì si sposò, divenne regina, partorì i suoi figli e fu la protagonista degli innumerevoli dipinti di corte (moltissimi ad opera di Élisabeth Vigée-Le Brun, la sua ritrattista) che ancora oggi, come un diario, la raccontano.

Maria Antonietta posa con i figli davanti a Élisabeth Vigée-Le Brun in una clip del film

Maria Antonietta posa con i figli davanti a Élisabeth Vigée-Le Brun in una clip del film “Marie Antoinette” (2006)

Successivamente – in piena Rivoluzione – venne trasferita insieme alla famiglia reale al Palazzo delle Tuileries, poi imprigionata alla Tour du Temple e infine – da sola e lontano dai figli – alla Conciergerie, la sua ultima dimora terrena.
Non rimise mai più piede a Versailles. Dopo un processo sommario ad opera dei suoi detrattori, Robespierre in primis, venne condannata alla pena capitale e ghigliottinata il 16 ottobre 1793 nell’attuale Place de la Concorde. Ma Marie Antoniette non morì quel giorno. Non morì mai.

Il suo stile, il suo ricordo e la sua impronta rivivono nelle stanze in cui ha vissuto e che il suo gusto ha plasmato. Gli Appartamenti Privati della Regina ne sono l’esempio più lampante: furono restaurati dopo il ritorno della monarchia alle condizioni in cui vennero lasciate da Maria Antonietta dopo il suo abbandono del palazzo, e insieme al Petit Trianon rappresentano il suo rifugio più intimo.

Il percorso ufficiale alla Reggia di Versailles offre la possibilità di esplorare la parte più famosa del castello, gli splendidi giardini e Le domaine de Marie-Antoinette che comprende il Petit Trianon e l’Hameau. Ma per una vera appassionata della reine tutto questo non basta. :)
Dopo una visita al Musée Carnavalet, che raccoglie molti cimeli dell’ultima monarchia dell’Ancien Régime e della Rivoluzione, i Piccoli Appartamenti della Regina sono una tappa irrinunciabile.

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Medaglione in cristallo e argento contenete dei capelli di Maria Antonietta. Museo Carnavalet, sale della Rivoluzione.

Come vi avevo anticipato, riuscire a conquistare l’accesso alle stanze private di Maria Antonietta non è stato semplice: numero limitato di partecipanti, visite guidate razionate, difficoltà a far combaciare il proprio soggiorno con una delle date disponibili, biglietti che evaporano nel giro di pochissime ore dalla pubblicazione sul sito dello Château.

Una serie di coincidenze e una buona dose (per una volta!) di fortuna hanno fatto sì che riuscissi ad avere accesso a una delle visite in lingua francese il giorno prima del mio rientro a casa. Così il mio sogno si è realizzato il 15 luglio quando ormai, dopo due anni di tentativi, avevo quasi perso le speranze. :)

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Gli Appartamenti Privati della Regina si snodano dietro il Grand Appartement de la Reine. Nel 1779 Maria Antonietta ordinò al suo architetto favorito, Richard Mique, di coprire tutti i muri con un satin bianco decorato con arabesche floreali in oro, di modo da dare coesione decorativa a tutte le stanze dei suoi appartamenti privati.

Pianta del petit appartement de la reine nel 1789: 1 escalier; 2 service de la reine; 3 escalier à l’appartement de la reine au rez-de-chaussée; 4 passage; 5 cabinet de la chaise; 6 cabinet de la Méridienne; 7 bibliothèque; 8 supplément de la bibliothèque; 9 grand cabinet intérieur; 10 arrière cabinet; 11 pièce des bains; 12 chambre des bains; 13 antichambres; 14 escalier de la reine.

Al piano terra si trova la Stanza dei Ritratti. Qui sono conservati quadri meravigliosi della famiglia reale, della regina e delle sue migliori amiche.

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Marie-Antoinette, reine de France (1788) – Elisabeth Vigée Lebrun. Si tratta dell’ultimo ritratto ufficiale di corte.

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La regina abbigliata in stile rococò, con una pettinatura piramidale. (1775)

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La famiglia Imperiale d’Austria – Martin van Meythens

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Marie-Thérèse Charlotte de France, dite Madame Royale et son frère, le dauphin Louis-Joseph Xavier François de France (1784) – Elisabeth Vigée Lebrun

Yolande de Polastron, duchessa de Polignac - Elisabeth Vigée-Lebrun

Yolande de Polastron, duchessa de Polignac – Elisabeth Vigée-Lebrun

Maria Teresa di Savoia-Carignano, Principessa di Lamballe - Antoine Francois Callet

Maria Teresa di Savoia-Carignano, Principessa di Lamballe – Antoine Francois Callet

Al piano nobile si trovano alcune delle sale più famose, come il sontuoso Cabinet Doré. Qui la regina si intratteneva con i suoi cortigiani più fidati per ascoltare musica e suonare; era in questa stanza che spendeva ore e ore con la sua stilista Rose Bertin e la sua ritrattista Élisabeth Vigée-Le Brun, con la quale negli anni sviluppò un rapporto di stima e amicizia.

Attualmente la stanza ci viene presentata nella sua versione “notturna” con tende tirate e luce soffusa per evocare al meglio l’atmosfera delle serate a corte.

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Nella Grande Biblioteca sono conservati alcuni dei libri che Maria Antonietta lesse (o meglio, si fece leggere) durante il suo soggiorno a Versailles. I suoi preferiti erano tascabili, rilegati con una copertina semplice che riportava il suo stemma. Religione e storia erano tra gli argomenti di lettura più consigliati per una regina.

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Accesso alla Piccola Biblioteca affacciata sul Cabinet Doré.

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Grande Biblioteca

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Grande Biblioteca

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Grande Biblioteca

Abbiamo avuto la fortuna di dare una sbirciata al prezioso Cabinet de la Meridienne, restaurato ma non ancora arredato. Questo salottino ottagonale era utilizzato da Maria Antonietta come luogo di ristoro e nicchia in cui passare del tempo con i figli e le amiche più fidate.

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Tutte le mattine la regina sceglieva qui la mise da indossare attraverso una catalogo chiamato Gazette des atours de la Reine, con cui appuntava con degli spilli campioni di stoffa appartenenti agli abiti al suo guardaroba.
Uno degli spilli venne rinvenuto durante i lavori di restauro degli anni ’80. Per secoli era rimasto incastrato tra i legni del parquet.

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Pagina de Gazette des atours de la Reine

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Bauli originali appartenuti a Maria Antonietta

Proseguendo la visita siamo giunti alla Sala da Bagno al primo piano. Questa stanza non era particolarmente amata da Maria Antonietta dal momento che, per i suoi gusti, non tutelava in modo adeguato la sua privacy.

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La regina chiese espressamente di spostare la vasca nella Sala da Bagno al piano terra, più riparata e discreta: boiseries celesti realizzate dai fratelli scultori Rousseau, letto alla Polonaise, dettagli floreali alle pareti… un angolo di pace di cielo e nuvole nella frenesia di palazzo.

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In questa stanza l’artista Isabelle Borchgrave ha composto una mise en scène davvero d’impatto: tre figure evocano la regina Maria Antoinetta nel momento della toletta insieme alla sua Prima Cameriera Madame Campan e un’altra dama al suo servizio.
Per questa installazione non sono state usate stoffe o oggetti d’arredo: i manichini e i vestiti che essi indossano, gli accessori, i decori del tavolo da toletta e delle finestre sono tutti realizzati in carta tinta a pennello, fil di ferro e cartone.

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La Sala da Biliardo si trova nel mezzanino situato al secondo piano, proprio sopra il Cabinet de la Meridienne. Maria Antonietta adorava il bigliardo e ancora di più amava giocarci con i suoi amici più stretti. Questa stanza è tenuta costantemente in penombra per evitare che la luce del sole possa rovinare le tappezzerie bianche e oro ricamate a mano.

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In fondo, sulla sinistra: baule dei gioielli di Maria Antonietta decorato con porcellane di Sevres.

Nella miriade di cunicoli, stanze secondarie, rampe di scale e corridoi che abbiamo attraversato, uno più di tutti mi ha fatto trattenere il respiro: si tratta del corridoietto utilizzato da Maria Antonietta nella notte del 5 – 6 ottobre 1789 durante l’assalto a Versailles per fuggire dalla sua camera da letto.

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Il pertugio si affaccia proprio sulla porta seminascosta che si apre sulla Chambre della Reine.

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Una volta terminato il giro e imboccata la strada verso l’uscita che ci ha riportato nel cortile della reggia, il primo desiderio è stato quello di ritornare il prima possibile per ripetere l’esperienza. Magari per assaporare i dettagli che l’eccitazione del momento non mi ha permesso di cogliere. :)
Una visita unica e piena di emozioni, tante. Così intense che ci ho messo qualche giorno per realizzare di essere stata realmente nei luoghi che per tanto tempo avevo potuto vedere soltanto in foto.

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Per avere un assaggio di questi luoghi e degli altri toccati da Maria Antonietta, vi consiglio la guida illustrata di Cécile Berly Le Versailles de Marie Antoinette e il libro di Alice Mortali Guida alla Parigi di Maria Antonietta.

Nessuna fotografia o descrizione, per quanto bella o accurata, potrà mai rendere l’idea della suggestione e della storia che si respira in quelle stanze. Di sicuro però potranno ispirarvi, farvi sognare. E forse convincervi a passare un pomeriggio dove la reine e le sue dame, anche se invisibili, sono più presenti che mai.

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