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Se c’è un modo in cui adoro passare le domeniche è fare zapping in televisione e spulciare le reti locali (raramente quelle nazionali) alla ricerca di qualche film pre anni ’60.
Che sia famosissimo o sconosciuto ai più, poco importa. I dialoghi sembrano usciti da un classico della letteratura: in ogni frase trasuda un linguaggio anacronistico, aulico, ammaliante; anche l’espressione più semplice suona come una battuta teatrale. E poi sguardi che parlano più di mille scene esplicite; baci statici che altro che farfalle nello stomaco.
Gli uomini? D’altri tempi.
Le donne? Di una grazia ormai perduta che si disperano e si struggono alternando dignità a melodramma.
Nessuna parolaccia, nessun gesto volgare: la maestria del passato sta nel mostrare un polpaccio e lasciare intendere cosa accade dopo.
Gesti lenti, pause, attese, cose non dette prigioniere dietro un ventaglio di cui bisogna immaginare il colore.
Questi film, soprattutto quelli in bianco e nero, sono un confort food per l’anima.
Bisogna riempirsi le orecchie delle musiche trionfali dei titoli di testa, dei violini, delle colonne sonore classiche, dei rumori di fondo dovuti alla pellicola consunta; bisogna riempirsi gli occhi dei puntini tra il nome dell’attore e il ruolo che interpreta, della classe con cui il protagonista manda a quel paese il suo antagonista senza perdere un grammo di charme.
Che classe, signori. Che poesia.
E a voi piacciono i vecchi film? Quali sono i vostri preferiti?
Tralasciando i peplum – che adoro dal primo all’ultimo – di seguito trovate l’elenco dei 15 film pre anni ’60 secondo me imperdibili, ordinati dal più datato al più recente; purtroppo trovarli in dvd/blu-ray non è sempre facile, ma per alcuni c’è più speranza di altri.
Per completezza ho aggiunto anche un link (quando rintracciabile) al libro o alla pièce teatrale da cui è stato tratto o ha ispirato il relativo film.
Buona scorpacciata! ;)
- Nosferatu (F.W. Murnau), 1922 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
- Piccole donne (G. Cukor), 1933 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
- L’imperatrice Caterina (J. Von Sternberg), 1934 ➺ scheda | dove acquistarlo
- La leggenda di Robin Hood (M. Curtiz), 1938 ➺ scheda | dove acquistarlo
- Maria Antonietta (W.S. Van Dyke II), 1938 ➺ scheda | dove acquistarlo
- Il mago di Oz (V. Fleming), 1939 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
- Via col vento (V. Fleming), 1939 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
- Casablanca (M. Curtiz), 1942 ➺ scheda | dove acquistarlo
- I tre moschettieri (G. Sidney), 1948 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
- Il favorito della grande regina (H. Koster), 1955 ➺ scheda | dove acquistarlo
- Il settimo sigillo (I. Bergman), 1957 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
- A qualcuno piace caldo (B. Wilder), 1959 ➺ scheda | dove acquistarlo
- Viaggio al centro della Terra (H. Levin), 1959 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
Consigli indispensabili Giorgia!
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Grazie!
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Con colpevolissimo ritardo (purtroppo mi dedico molto saltuariamente a WordPress), esprimo ammirazione per una delle poche persone che si dedicano a film di decenni fa. Dei film che hai elencato ne ho visti solo 4 (La leggenda di Robin Hood, Il mago di Oz, Via col vento e Casablanca) e, pur avendoli graditi in misura differente tra loro, è innegabile che siano opere come non ne vengono più realizzate.
Non riesco a dire di preciso quali film pre-anni ’60 prediliga, ce ne sono davvero tantissimi. Il mio genere preferito è il western, quindi butterei lì “Ombre rosse” (1939), “Alba fatale” (1943), “Mezzogiorno di fuoco” (1952) e “Il tesoro della Sierra Madre” (1948). Riconosco, però, che è un genere ritenuto solitamente un po’ “basso”, popolano, diciamo.
Tra i peplum (mi rifiuto di usare il plurale pepla, dato che stiamo scrivendo in italiano e non in latino), mi è piaciuto tantissimo “Cabiria” (1914), probabilmente il mio film muto preferito. E’ riuscito anche a coinvolgermi particolarmente “La tunica” (1953), oltre al celebre “I dieci comandamenti” (1956, meglio del precedente del 1923 che oltretutto è peplum solo in parte).
Di altri generi, ricordo “La vita futura” (1936) e “Metropolis” (1927), per la fantascienza, “Il ladro di Bagdad” (1924) e “I nibelunghi” (1924) per il fantasy, “All’Ovest niente di nuovo” (1930) e “Il ponte sul fiume Kwai” (1957) per il film di guerra.
Credo che una volta ci fossero meno pretese da parte degli spettatori, che si gustavano senza tante manfrine anche un film mediocre, ma che svolgeva bene il suo compito di intrattenitore. Oggi c’è un’eccessiva ricerca della perfezione, spesso in termini di effetti speciali, frasi ad effetto, azione, scenografia, ecc.. Eppure venivano realizzati ottimi prodotti anche in passato, quando non c’erano tutte queste pretese, sfruttando elementi semplici ma fondamentali tipo… la trama.
Ok, è venuto un poema da quella che doveva essere una semplice risposta. Spero mi perdonerai. U_U
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Ma grazie a te per il commento! *_____*
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