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Ognuno ha i suoi limiti. Uno dei miei è l’estate.
Sfatiamo i miti: non siamo tutti uguali e – meno male – non ci piacciono le stesse cose. I luoghi comuni sono tanti, e quello sull’inestimabile bellezza della stagione estiva è forse il più gettonato (insieme alla convinzione che ogni essere umano ami il caffè, ovviamente).
Ma andiamo per ordine:

1- IL CALDO
A me piace il caldo, ma quello del caminetto. Adoro il tepore del tè nella teiera, della cioccolata in tazza, della copertina di pile tirata sui piedi.
L’afa asfissiante di luglio e agosto 24/7 da stemperare inutilmente con il ventilatore è una piaga biblica. E con il climatizzatore è anche peggio: rischi un’influenza che neanche la Spagnola del 1918. Sai poi che risate quando parte l’effetto sauna della Tachipirina?
Insomma, due mesi fuori e dentro dalla doccia, invano. Nell’Antico Egitto l’igiene personale era un’esigenza che per i più abbienti si traduceva in quattro bagni di pulizia quotidiana. Anche io in questi giorni mi sento un po’ una faraona. Sì, al forno.

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2- IL PRURITO
Le bollicine trasparenti sulle dita, sui palmi delle mani, che compaiono dal nulla. E le zanzare, signori. Potrebbe bastare questo punto. Ahi.

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3- L’ABBRONZATURA FORZATA
Ma come sei pallida! Perché non prendi un po’ di sole?
La risposta è quella degli altri anni, uguale uguale: no, non starò a rosolarmi come la faraona del Punto 1. Rimarrò al sole quel tanto che basta per sintetizzare la vitamina D. Ogni minuto in più sarebbe visto come una dichiarazione di guerra.

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4- L’IMPOSSIBILITA’ A MANTENERE UN MINIMO DI DECORO
Il trucco che si scioglie, la maglietta che si pezza di sudore, i capelli che inevitabilmente asciugano all’aria e pace all’anima della piega, la ceretta da ritoccare al millimetro, il fastidio del reggiseno, le bollicine di calore che prudono in mezzo alle dita, la pelle appiccicaticcia e l’elastico dei pantaloni che fa irritazione alla pancia. Le ultime cinque rientrano pure nel Punto 2. Combo.

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5- I PIEDI IN VISTA
Io vivrei tutta la vita con addosso francesine, ballerine, All Star e pantofole. Non mi piacciono i piedi nudi esposti fuori dalle mura domestiche, né i miei né quelli degli altri. Avete presente un feticista dei piedi alla Quentin Tarantino? Ecco, io sono il netto opposto. Purtroppo a volte non c’è scelta. L’estate per me è un inevitabile, empio tripudio di sandaletti e ciabattine.

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6- L’OZIO AL MARE
Non chiedetemi questo. L’ozio fa bene, ma non in vacanza. Almeno, non per me. Quando parto voglio scoprire posti nuovi, visitare luoghi interessanti, magari imparare qualcosa. No, non mi interessano i segreti del Cucchiaio d’Argento dalla vicina di sdraio.
Io vado nelle città, esattamente da dove scappa la gente. Pensare di passare le vacanze spaparanzata sotto l’ombrellone a non far niente, uno appiccicato all’altro, mi fa venire l’orticaria. E via di nuovo al Punto 2.

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7- CINEMA NON PERVENUTO
L’estate è come un’eterna domenica senza niente in tv. Per me, che al cinema ci vivo, luglio e agosto equivalgono a un fallout nucleare: niente di niente nel raggio di chilometri. Pellicole riciclate, titoli improponibili, qualità da saldi di fine stagione. Salvo rare – e benedette – eccezioni. Tocca accontentarsi.

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8- VIETATO VESTIRSI DI NERO
L’estate è la stagione dei colori chiari e delle tinte sgargianti. Lo stile “dark” non è contemplato, salvo manie suicide. Per chi ha letteralmente un buco nero al posto dell’armadio, la faccenda si complica. Avere il coraggio di essere fedeli a se stessi e vestirsi di scuro durante il giorno merita un encomio. Dopo il tramonto si può usare la scusa: volevo essere elegante.

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9- INSONNIA
Punto 1 + Punto 2, nient’altro da aggiungere (se non questo).

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10- FASTIDI RANDOM (piccoli da soli, enormi tutti insieme)
Macchina rovente già alle 10 del mattino, aria condizionata che inizia a dare i suoi frutti quando stai parcheggiando, l’igiene personale del prossimo ai minimi storici, il sudore dietro al ginocchio, la fiacca, la gente che ti chiede che cosa fai a Ferragosto, la bottiglia d’acqua di fianco al comodino che si trasforma in brodo primordiale, l’irritabilità degli uomini, l’irritabilità delle donne (obbligate pure a sopportare il ciclo a 40°), il tormentone di turno al supermercato ogni volta che varchi la soglia, l’insalata di riso che si piazza in frigo a giugno e se ne va a settembre, i servizi dei tg che danno consigli per trogloditi, le cartoline che non vanno più di moda, la sessione estiva degli esami, quella strana sensazione di solitudine e incompiutezza, le brutte notizie che in questa stagione fanno ancora più male, tutte le altre cose che mi sono dimenticata di elencare (e che, se vi va, mi suggerirete nei commenti ✎).

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Che poi l’estate non è tutta tutta negativa. Un paio di cose positive le ha eccome.
Al primo posto, l’anguria. Praticamente il regalo di scuse del Sole per farsi perdonare di tutto il caldo che fa.
Al secondo posto, la più importante: dopo arriva l’autunno. Sono nata a novembre, appartengo alle foglie che cadono, al freddo, alla pioggia. Che vi aspettavate? :)
Buon resto d’estate a tutti ☀

tyty