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L’amore che profuma di carta

11 giovedì Feb 2016

Posted by Giorgia Penzo in Recensioni e dintorni

≈ 31 commenti

Tag

amore, blog, book, books, corbaccio, il libro dei ricordi perduti, libri, recensione, san valentino, sette giorni per l'eternità

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La festa degli innamorati nasce nel 496, quando Papa Gelasio I la istituì sostituendo alla precedente ricorrenza pagana delle lupercalia la festività religiosa che prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni.

Sebbene la figura di San Valentino sia nota soprattutto per il messaggio di amore che reca, l’associazione specifica con l’amore romantico e gli innamorati è quasi certamente posteriore: probabilmente risale all’Alto Medioevo e potrebbe essere nata dall’opera “Il parlamento degli uccelli” del poeta e scrittore Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell’amor cortese.
La festa degli innamorati, quindi – volendo essere romantici – è nata da un libro.

Le librerie sono piene di romanzi d’amore, con più varianti dei gusti del cioccolato. Ma una cosa vale per tutti: se l’amore è vero, allora porta con sé qualcosa di magico che va oltre la chimica e l’infatuazione momentanea. Qualcosa che ci fa superare le barriere e le differenze; ci infonde pazienza, speranza, pace; ci dona qualcosa di prezioso da coltivare giorno per giorno.

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Ho scelto due libri, oggi, per raccontarvi l’amore, entrambi editi da Corbaccio.

Il primo parla del sentimento nascosto tra le righe, letteralmente.
Ne “Il libro dei ricordi perduti” Roberta – libraria innamorata dei volumi nuovi e antichi e del suo lavoro nel dedalo di sale della libreria Old and New – accudisce tomi di ogni genere e colleziona i cimeli ritrovati tra le pagine di vecchi libri usati come fiori secchi, etichette, scontrini, foto, ciocche di capelli, cartoline, biglietti di ogni tipo: sono pezzi di storia di qualcuno che si aggiungono alla storia stampata sui fogli di carta, e la completano. Lei è la loro custode.

Mentre si appresta a riporre sullo scaffale un libro appartenuto a sua nonna Dorothea, dalle pagine ingiallite scivola fuori una lettera firmata dal marito – nonno Jan – un tempo pilota di Hurricane polacco. È datata 1941 ma lui, secondo quello che le è stato sempre raccontato, è morto durante il bombardamento di Coventry del 1940.
Riga dopo riga, le certezze di Roberta sulla sua famiglia vacillano: con una calligrafia piccola e ordinata Jan Pietrykowski confessa a Dorothea di amarla ma anche il loro matrimonio è impossibile…

Una moltitudine di domande affolla la mente della giovane libraia: tra speranza e nostalgia, in un turbine rivelazioni e passioni taciute, la protagonista rivive la travagliata storia d’amore della nonna ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, in un incedere crudo e realistico che spesso commuove. 
Da un lato c’è la voce di Roberta che – come se avesse di fronte uno specchio – si vedrà costretta a guardare dentro sé stessa, ad accettare verità inaccettabili, a scoprire un passato fumoso che fino a un istante prima di leggere quella lettera credeva cristallino. Dall’altro affiora quella di Dorothea, una donna la cui vita è stata piena di scelte difficili e desideri rincorsi fino alle estreme conseguenze.
Ma entrambe sono la faccia della stessa medaglia: l’una sussurra all’altra in tempi e luoghi differenti e l’amore sarà la loro comune destinazione. Con la consapevolezza nel cuore che, a volte, “i segreti sono necessari“.

“E non riesco a disfarmi di frammenti di vita che un tempo hanno significato tanto per qualcuno, e magari significherebbero tanto ancora oggi”.

“E non riesco a disfarmi di frammenti di vita che un tempo hanno significato tanto per qualcuno, e magari significherebbero tanto ancora oggi”.

Il secondo parla di un amore inaspettato, improbabile, impossibile.
“Sette giorni per l’eternità” racconta della sfida – l’ultima – tra Dio e il Diavolo, stanchi della loro continua lotta. Per determinare chi deve trionfare una volta per tutte sul mondo e l’umanità decidono di far scendere in campo i loro campioni per sette giorni di duello (e come avrebbe potuto essere diversamente?) a colpi di buone e cattive azioni: Zofia – l’angelo inviato da Dio – è efficiente, generosa, ingenua, delicata, incantevole; Lucas – il demone mandato da Satana – è un cattivo ragazzo spaccone e affascinante, un campione della manipolazione. Ma a San Francisco, la sera del primo giorno, le loro strade si incrociano e nessuno dei due sa chi è l’altro…

Mentre Zofia tenta di redimere Lucas e lui – viceversa – di indurla in tentazione, tutto quello che era stato pianificato nei minimi dettagli si incrina: il destino è in agguato e il dubbio si insinua tra i loro reciproci sguardi.
Gli opporti si avvicinano, le differenze uniscono, entrambi – nati per essere l’uno il nemico naturale dell’altro – scoprono che esiste qualcosa oltre il Bene e il Male, qualcosa che li attrae l’uno all’altra in un precario equilibrio.

Una storia divertente, frizzante, intensa e romantica come solo le favole sanno essere; una sfida in cui l’amore – come ogni volta – cancella le strategie sulla scacchiera.

Là dove non esisti, non esisto neanche io. […] Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate, vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce. Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà, nell’inferno, il mio angolo di paradiso. […]”

Là dove non esisti, non esisto neanche io. […] Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate, vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce. Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà, nell’inferno, il mio angolo di paradiso. […]”.

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Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

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