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#ConsigliDiLettura: King of Clash – Il mago delle ombre

08 mercoledì Nov 2017

Posted by Giorgia Penzo in Recensioni e dintorni

≈ 6 commenti

Tag

Clash Royale, comunicato stampa, consigli di lettura, dea, king of clash, lettura, libro, ragazzi, videogioco

Il celebre Clash Royale – un videogioco di strategia in tempo reale per iOS e Android dove i giocatori collezionano e potenziano carte da gioco – diventa un libro per ragazzi: King of Clash – Il mago delle ombre è un’avventura non ufficiale ispirata all’universo di Clash Royale. Tante citazioni, illustrazioni, una mappa che ci da il benvenuto nel mondo svelato pagina dopo pagina… Segnatevi questo titolo per i vostri piccoli-grandi lettori: potrebbe essere il regalo perfetto da aggiungere nella letterina a Santa Lucia o a Babbo Natale il mese prossimo! :)

Protagonista della storia è lo stesso autore del libro – Ricky Knight – uno studente di undici anni che una sera viene inspiegabilmente catapultato nel mondo di Clash Royale. Ricky si ritrova così a vestire i panni di un giovane guerriero al fianco di un Cucciolo di Drago che ha paura del fuoco e di un Cavaliere vanitoso, identico in tutto e per tutto al suo professore di matematica.
Proprio lui, che non ha mai visto un’Arena e non ha mai fatto a botte in vita sua, si troverà al centro di un’epica battaglia ai confini del mondo e nella più incredibile, folle e fastastica delle avventure. Ricky è il prescelto, il ragazzo chiamato a scoprire la verità sull’universo Clash.

King of Clash – Il mago delle ombre è un libro fantasy e moderno per ragazzi che amano sognare ad occhi aperti, che si sentono eroi e che non hanno timore di scoprirsi guerrieri: come recita la quarta di copertina, diventare un guerriero significa mettersi ogni giorno alla prova, sfidare i nemici ma soprattutto le proprie paure.


Titolo: King of Clash – Il mago delle ombre
Autore: Ricky A.L. Knight, Umberto Sammartino (illustratore)
Editore: DeA
Data di uscita: ottobre 2017
Pagine: 223
Prezzo di copertina: cartaceo € 12.90, ebook € 4,99
Età di lettura: dai 9 anni
Dove acquistarlo: IBS| Amazon| DeA Planeta Libri

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❝Il passato non è un pacchetto che si può mettere da parte❞ [E. Dickinson] – Le vere origini della Befana

05 giovedì Gen 2017

Posted by Giorgia Penzo in Quel che oggi ormai è storia

≈ 25 commenti

Tag

antica roma, arte, befana, dea, diana, epifania, mitologia, origini, passato, tradizioni

La figura della Befana e la festività dell’Epifania hanno origine nei riti propiziatori della fertilità che presero forma fra le popolazioni italiche nel X-VI secolo a.C.
Anticamente, infatti, Ephiphaneia (che in greco significa “manifestazione”) era la rivelazione della vegetazione – della Dea Natura – che spuntava nei campi con l’anno nuovo.

Nell’Antica Roma, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la dodicesima dopo la celebrazione del Sol Invictus il quale ricorreva il 25 dicembre, data in cui in seguito venne stabilito il Natale cristiano), la tradizione voleva che Diana – dea lunare della caccia e della vegetazione – volasse sopra le campagne col suo corteo di ninfe benedicendo la semina per il buon raccolto. La prima settimana di gennaio, infatti, era un periodo molto critico per l’agricoltura in cui non poteva gelare o grandinare, pena la morte dei semi.

origini_befana_1

Statua di Diana/Artemide con un capriolo, copia romana di originale ellenistico (Parigi, Museo del Louvre)

origini_befana_3

Guillaume Seignac, Diana cacciatrice. Olio su tela (collezione privata)

La Chiesa la considerò malefica, trasmutando la sua figura in quella di una strega, ma poiché il culto persisteva ne accettò una modifica: Diana diventò vecchia e brutta ma benefica, mescolandosi con la dea Strenia che nel solstizio d’inverno portava doni ai bambini romani; la strenna, il regalo che è d’uso fare o ricevere periodo natalizio, deriva proprio dallo scambio di doni augurali durante i Saturnalia, il ciclo di festività romane che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre in onore del dio Saturno.
Via via questo accomodamento si trasformò in un mito, poi nella favola che oggi fa parte del nostro folklore.

Poiché nelle campagne sopravvisse a lungo la religione pagana, soprattutto nelle dee legate alla fertilità dei campi, la Chiesa si ingegnò a creare Santi che sostituissero questo compito, inventando la benedizione dei campi, degli animali, degli attrezzi da lavoro, del raccolto e così via; ma nelle campagne per oltre un millennio – e addirittura quasi per 1500 anni in alcune zone – restò in auge la dea Diana, riedizione della dea Dia (protettrice della fecondità della terra e ancora più antica) da cui proviene il termine Dio. Sostituire Dia o Diana con un termine maschile complementare sembrò più facile, e in effetti funzionò.

origini_befana_2

Stele rappresentante prefetto del pretorio che compie un sacrificio a Dia (Colonia)

Nella Befana rivivono simbolicamente culti pagani, antiche consuetudini, tradizioni magiche, credenze religiose che si intrecciano, si sovrappongono e si modificano tra loro. Tutte fanno parte della nostra cultura, nessuna deve essere dimenticata o esclusa; ciascuna di essa è meritevole di rispetto, indipendentemente dalla fede personale.
La Festa della Dodicesima Notte ispirò – tra gli altri – William Shakespeare che scrisse l’opera omonima tra il 1599 e il 1601.

Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. – Viola: atto I, scena II

La Dodicesima Notte ebbe la prima rappresentazione – almeno secondo quanto ipotizzato da Giorgio Melchiori nel saggio Shakespeare. Genesi e struttura delle opere – proprio il 6 Gennaio del 1601 al Globe Theatre di Londra ed è considerata una delle migliori commedie pure del drammaturgo inglese.
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Fonte: Romano Impero

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Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

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