• Chi sono
  • ❈ ROMANZI ❈
    • Duologia di Red Carpet
    • Ritratto di dama
    • Ogni giorno come il primo giorno
  • ❈ LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI ❈
    • Il custode di Elias
  • ❈ RACCONTI ❈
    • La Stella di Seshat
    • Nelle ombre
    • Colei che porta la vittoria
    • Breve memoriale di una principessa negromante
    • Il regno dell’Effimera
    • La ballerina d’argento
    • Il riflesso di Carola
  • ❈ SAGGISTICA ❈
    • I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo
  • Pensieri
  • Archivio degli articoli
    • Parigi è sempre una buona idea ☕
    • I miei viaggi ✈
    • Quel che oggi ormai è storia ∞
    • Recensioni e dintorni ☘
    • Arte ~ Cultura
  • Contatti
  • Cookie Policy

gio.✎

gio.✎

Archivi tag: Elisabeth Vigée Lebrun

Elisabeth Vigée Le Brun, la ritrattista della regina

14 giovedì Gen 2016

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura, Parigi è sempre una buona idea

≈ 28 commenti

Tag

arte, Elisabeth Vigée Lebrun, francia, Maria Antonietta, museo, parigi, paris, pittura

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Non dico di aver organizzato il soggiorno natalizio a Parigi soprattutto per non perdermi la mostra di questa straordinaria pittrice, ma la verità si avvicina. :)
L’occasione era più unica che rara. L’11 gennaio, dopo quasi quattro mesi, l’esposizione al Grand Palais ha chiuso i battenti e chissà se verrà più riproposta.
Come vi avevo anticipato la settimana scorsa, è la prima volta che a Elisabeth Vigée Le Brun viene dedicato uno spazio di grande rilievo come una mostra monografica. L’unico rammarico è non aver potuto vedere tutte, ma proprio tutte le sue opere: alcuni dipinti da lei realizzati, infatti, non erano presenti nell’allestimento.

vlb

Tabellone "social" all'entrata del museo. Anche io ho contribuito con il mio tweet :D

Tabellone “social” all’entrata del museo. Anche io ho contribuito con il mio tweet :D (Cliccare sulla foto per vedere il post originale)

Foto ArtTribune

Foto ArtTribune

In un mondo dominato all’arte al maschile fin dagli albori, Elisabeth Vigée Le Brun è una delle pochissime artiste a essere ancora oggi ricordata dal grande pubblico. Era una donna dotata di grande talento e altrettanta bellezza, elogiata dai suoi colleghi uomini e protetta dalla regina Maria Antonietta.

Autoportrait au chapeau de paille, 1782, National Gallery (dettaglio) - Opera non presente alla mostra

Autoportrait au chapeau de paille, 1782, National Gallery (dettaglio) – Opera non presente alla mostra

I suoi lavori sono sparsi nei più prestigiosi musei del mondo, tra cui il Louvre di Parigi: lì è conservato il suo quadro più tenero in cui si ritrae con la figlia Jeanne Julie Louise. Si tratta di uno dei molti autoritratti della pittrice.

Portrait de l'artiste avec sa fille, dit "La Tendresse Maternelle", 1786

Portrait de l’artiste avec sa fille, dit “La Tendresse Maternelle”, 1786, Musée du Louvre

L'artiste exécutant un portrait de la reine Marie Antoinette, 1790

In primo piano: L’artiste exécutant un portrait de la reine Marie Antoinette, 1790, Galleria degli Uffizi. In secondo piano: Portrait dit “aux rubans cerise”, 1782, Kimbell Art Museum

La sera del 5 ottobre 1789, il giorno in cui le donne di Parigi erano scese in piazza e avevano trascinato la folla alla conquista di Versailles, Élisabeth Vigée Le Brun si travestì da popolana e lasciò di nascosto la capitale. Non soltanto l’artista più pagata di Francia non condivideva le speranze della Rivoluzione, ma se ne sentiva minacciata in prima persona.
Il popolo di Parigi non perdonava a una figlia del Terzo Stato di avere eluso – forte del suo prestigio d’artista – ogni divisione di casta, fino ad assurgere all’intimità dei salotti dell’aristocrazia più elevata; non le perdonava di aver celebrato nei suoi ritratti le lusinghe di un vecchio mondo ancora capace di apparire infinitamente giovane e seducente; ma più di ogni altra cosa non le perdonava di essere la pittrice prediletta di Maria Antonietta.

20151228_140135

Non si può parlare dell’ultima regina di Francia senza prendere in considerazione l’artista che più di ogni altro l’ha immortalata, una delle pochissime persone ad essere state ammesse nell’intimità del Cabinet doré nei Petit Appartement de la Reine e che grazie alla protezione di Sua Maestà riuscì a essere accolta all’Académie Royale de Peinture ed de Sculpture .
Élisabeth Vigée Le Brun descrive così la regina durante la realizzazione del suo primo ritratto:

Maria Antonietta era alta, straordinariamente ben fatta, abbastanza formosa, ma non pingue. Aveva splendide braccia, mani piccole perfettamente conformate, piedi graziosi. Era la donna di Francia dal più bell’incedere […] ma l’incarnato splendente era la connotazione più straordinaria del suo viso […]. La sua pelle era infatti così trasparente da non prender l’ombra. Non potevo quindi rendere i contrasti come avrei voluto: mi difettavano i colori per dipingere quella freschezza, quei toni così fini […] che non ho mai ritrovato in nessun’altra donna.

Nelle opere di Élisabeth Vigée Le Brun (la quale accompagnò Maria Antonietta fino all’alba della Rivoluzione) si può notare l’evoluzione della sua figura. All’inizio del regno di Luigi XVI i vestiti con cui posa la regina sono gonfi, sontuosi, opulenti e le acconciature al limite dell’estremo.
La regina adotta la rosa come suo simbolo, un accessorio immancabile dal quale non si separa quasi mai nei suoi ritratti. Compare in quello che fa inviare nel 1778 al fratello Giuseppe II…

Marie Antoinette en grand habit de cour, 1778.

Marie Antoinette en grand habit de cour, 1778, Kunsthistorishes Museum.

… e addirittura dà il nome a quello che esalta l’eleganza dei suoi ventotto anni.

Marie-Antoinette dit "à la Rose", 1783, Musée national des châteaux de Versailles et de Trianon (Opera non presente alla mostra)

Marie-Antoinette dit “à la Rose”, 1783, Musée national des châteaux de Versailles et de Trianon – Opera non presente alla mostra

Dopo la nascita della sua prima figlia, però, lo stile cambia. Maria Antonietta si rifugia al Petit Trianon, latita la corte, inizia a privilegiare la vita “di campagna” nel suo Hameau e si avvicina a un modo di vestire e acconciarsi più sobrio. Sono ancora i quadri di Madame Vigée Le Brun che ce ne danno testimonianza.

Quando ritrasse la regina con un cappello di paglia, un vestito di mussola bianca con le maniche plissettate ma alquanto aderenti e di nuovo una rosa tra le dita, le malelingue non mancarono di dire che Maria Antonietta si era fatta dipingere con la camicia da notte: erano gli anni in cui la calunnia cominciava a colpirla e i libelli scandalistici la indicavano come una donna sessualmente ambigua che amava intrattenersi con le sue dame favorite nella segretezza del Trianon.

Marie Antoinette en chemise ou en gaulle, 1783, Hessische Hausstiftung (dipinto e dettaglio)

Marie Antoinette en chemise ou en gaulle, 1783, Hessische Hausstiftung (dipinto e dettaglio)

Da lì a poco il famoso Affare della Collana avrebbe minato la sua reputazione per sempre. Il governo – nella persona del ministro delle Belle Arti, il conte d’Angevilliers – nel tentativo di ridare credibilità all’immagine della sovrana commissionò alla sua ritrattista un dipinto ricco di simboli, teso a celebrare Maria Antonietta come regina e come madre.
Per l’occasione l’abbigliamento della regina fu particolarmente studiato: Maria Antonietta indossa un tipo di abito sobrio in sostituzione alle vesti di mussolina e ai cappelli di paglia che le erano valsi feroci critiche. Il regale abito in velluto rosso è contornato da un bordo di pelliccia nera, mentre il seno matronale è messo in risalto da un pizzo bianco; gli stessi tre colori, simboli tradizionali della regalità, sono ripresi anche nel copricapo. Intenzionalmente la regina non indossa una collana.

Pur volendo mettere in evidenza la figura materna di Maria Antonietta, il ritratto non poteva esimersi dal mostrare anche la sua augusta posizione sociale: sul mobile in alto a destra del dipinto si intravede la sua corona, mentre sul lato sinistro della composizione spicca la Galleria degli Specchi, cuore della monarchia francese. La primogenita, Maria Teresa Carlotta, si protende affettuosamente verso la madre che tra le braccia tiene Luigi Carlo; il delfino di Francia, Luigi Giuseppe, indica la culla della sorellina Sofia, inizialmente presente nella composizione. Morì a nemmeno un anno di vita durante la realizzazione del dipinto e Madame Vigée Le Brun, già in ritardo con la consegna, dovette posticipare la presentazione del ritratto per togliere la bambina.

L’impostazione del quadro e la disposizione delle figure raggruppate in formato piramidale si ispirano a una “Sacra Famiglia” del Rinascimento italiano. Sembra che sia stato lo stesso Jacques-Louis David ad aver incoraggiato la pittrice in questa direzione; lui stesso avrebbe poi sacralizzato il periodo del Terrore ispirandosi per la sua Morte di Marat al Cristo deposto di Caravaggio. Ma il messaggio apologetico di Madame Vigée Le Brun arrivò comunque troppo tardi: agli occhi dell’opinione pubblica Maria Antonietta aveva cessato di essere la regina dei francesi e ora non era altro che l’“Austriaca”.

Marie Antoinette et ses enfants, 1787,

Marie Antoinette et ses enfants, 1787, Musée national des châteaux de Versailles et de Trianon

Foto ArtTribune

Foto ArtTribune

Maria Antonietta con un libro del 1788 fu l’ultimo ritratto ufficiale eseguito da Élisabeth Vigée Le Brun prima della sua fuga. Al suo posto come pittore di corte subentrò il polacco Alexandre Kucharsky.

Marie Antoinette au livre, 1788,

Marie Antoinette au livre, 1788, Musée national des châteaux de Versailles et de Trianon – Opera non presente alla mostra

Mentre a Parigi infuriava la rivoluzione, la pittrice fu invitata – e continuò così a dipingere – in tutte le corti d’Europa tra cui Roma, Vienna, Londra e San Pietroburgo, rifiutandosi di leggere i giornali per non sapere quali dei suoi amici erano stati ghigliottinati.

Julie Le Brun en baigneuse, 1792, Youssoupoff collection

Julie Le Brun en baigneuse, 1792, Youssoupoff collection

Ritornò a Parigi solo nel 1802. Verso il 1835, a 80 anni, pubblicò i propri Souvenirs, cronache di viaggi e incontri, che ebbero un grande successo e restano ancora oggi un documento molto interessante sugli sconvolgimenti dell’epoca.

20151228_130634

Nell’arte dell’illustrazione, uno degli ultimi omaggi a Maria Antonietta è dell’artista francese Benjamin Lacombe. Nel suo albo Marie-Antoinette: Carnet secret d’une reine – giunto alla seconda edizione – Lacombe stravolge i capolavori di Élisabeth Vigée Le Brun portandoli al limite del grottesco.
La sua Maria Antonietta è una regina che strizza l’occhio al dark, fiabesca, ammiccante, a tratti fragile ed estremamente attuale.

10394623_970327266320308_5263620574302637286_n

Benjamin Lacombe, Marie Antoinette à la Rose, 2015.


Fonti e libri consigliati per approfondire le figure di Elisabeth Vigée Lebrun e Maria Antonietta:
– C. BERLY, Le Versailles de Marie-Antoinette, Art Lys, 2013.
– A. FRASER, Maria Antonietta. La solitudine di una regina, Mondadori, 2004.
– E. VIGÉE LE BRUN, Memorie di una ritrattista, Abscondita 2006.
– E. VIGÉE LE BRUN, Viaggio in Italia di una donna artista. I «Souvenirs» di Elisabeth Vigeé Le Brun 1789-1792, Mondadori 2004.
– A. MORTALI, Guida alla Parigi di Maria Antonietta, Mursia, 2015.
– G. PENZO, I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo, Genesis Publishing, 2014.
Pubblicità

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

"Mi piace" Caricamento...

Translate

in libreria

Facebook

Facebook

Twitter

I miei Cinguettii

Gli articoli più visualizzati

  • 10 motivi per cui l'estate non fa per me
    10 motivi per cui l'estate non fa per me
  • “I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro”. (Carlos Ruiz Zafón)
    “I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro”. (Carlos Ruiz Zafón)
  • La canzone di Achille
    La canzone di Achille
  • ❝ Sembrerò morto, e non sarà vero ❞ [Antoine de Saint-Exupéry]
    ❝ Sembrerò morto, e non sarà vero ❞ [Antoine de Saint-Exupéry]
  • I mostri dentro di noi
    I mostri dentro di noi

Articoli recenti

  • Fiera del Libro di Lendinara (RO)
  • In ristampa!
  • Cosa fate sabato? Vi invito in biblioteca!
  • Libri in spalla: il regalo una tote bag ispirata alla letteratura
  • Elias e Caleb alla Bologna Children’s Book Fair
  • Un piccolo, grande percorso di lettura
  • Borse con le zampe
  • Giornata internazionale dei calzini spaiati
  • La Settimana della Memoria
  • Il custode di Elias: calendario degli incontri nelle scuole della Val d’Enza
  • Libri per il Giorno della Memoria da 8 a 12 anni
  • Vanessa Zanchi, prof. di lettere, racconta “Il custode di Elias” (Il Battello a Vapore)
  • “Il custode di Elias” inizia un grande viaggio nelle scuole
  • Una tazza THUN in omaggio con Mondadori Store
  • 🔠🎄 L’alfabeto dei libri da regalare e regalarvi a Natale

Leggi gli articoli che parlano di…

amore arte blog book books ebook editrice nord leggere lettura libri libro narrativa ogni giorno come il primo giorno ognigiornocomeilprimogiorno parigi Pensieri petra recensione romanzo storia

Archivi

Ricevi gli aggiornamenti

RSS Feed RSS - Articoli

RSS Feed RSS - Commenti

DISCLAIMER – TERMINI E CONDIZIONI

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/01.

Le opinioni espresse nei post sono del tutto personali e rispecchiano i gusti e le idee soggettive dell’autrice del blog.
Alcune delle immagini utilizzate negli articoli sono state liberamente attinte dal web e considerate, in buona fede, di pubblico dominio. Chi ne possiede i diritti esclusivi può contattarmi per richiederne l’eliminazione immediata.
Le fotografie presenti nei reportage di viaggio sono di proprietà dell’autrice di questo blog.

I commenti ai post sono liberi e possono non rispecchiare le opinioni dell’autrice del blog. Gli autori degli stessi sono tenuti a prendersi la responsabilità delle proprie opinioni espresse qui pubblicamente. I commenti offensivi saranno comunque eliminati a insindacabile giudizio dell’autrice del blog. Quest’ultima, inoltre, non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo. Anche per questo motivo l’autrice si riserva il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso.

 

Gli articoli sono redatti dall’autrice del blog e – fatto salvo comunicati stampa o dove esplicitamente specificato – rientrano nella sua esclusiva proprietà intellettuale.

Licenza Creative Commons
Il contenuto di questo blog è protetto da una Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

INFORMATIVA COOKIE

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Clicca sul banner per saperne di più.

Follow gio.✎ on WordPress.com

Chi sono

Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

Lettori del blog

  • 144.613 lettori sono passati di qui

Vuoi seguire il blog ma non sei iscritto a Wordpress? Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere le notifiche dei nuovi post. Non riceverai né spam né email pubblicitarie.

Unisciti a 30.909 altri iscritti

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • gio.✎
    • Segui assieme ad altri 6.204 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • gio.✎
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: