• Chi sono
  • ❈ ROMANZI ❈
    • Duologia di Red Carpet
    • Ritratto di dama
    • Ogni giorno come il primo giorno
  • ❈ LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI ❈
    • Il custode di Elias
  • ❈ RACCONTI ❈
    • La Stella di Seshat
    • Nelle ombre
    • Colei che porta la vittoria
    • Breve memoriale di una principessa negromante
    • Il regno dell’Effimera
    • La ballerina d’argento
    • Il riflesso di Carola
  • ❈ SAGGISTICA ❈
    • I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo
  • Pensieri
  • Archivio degli articoli
    • Parigi è sempre una buona idea ☕
    • I miei viaggi ✈
    • Quel che oggi ormai è storia ∞
    • Recensioni e dintorni ☘
    • Arte ~ Cultura
  • Contatti
  • Cookie Policy

gio.✎

gio.✎

Archivi tag: foto

#condividiunlibro: vinci un buono spesa Mondadori Store del valore di € 100

11 martedì Dic 2018

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ Lascia un commento

Tag

book, books, concorso, contest, foto, fotografia, libri, libro, mondadori, mondadori store, selfie

C’è vita, in un libro. La tua.

#condividiunlibro è il contest artistico patrocinato da Mondadori Store che promuove l’esperienza della lettura attraverso la voce ed i volti dei lettori
Partecipare è semplicissimo:
– Realizzate una foto che vi ritragga con il vostro libro preferito facendo in modo che sia voi che la copertina siate ben visibili.
– Pubblicate lo scatto sulla vostra pagina Instagram e/o Twitter, accompagnato da una breve frase che esprima le emozioni che questo libro ha suscitato in voi, seguita da #condividiunlibro
– L’artista Mr. SaveTheWall selezionerà i 5 contributi più adatti a promuovere la lettura, i cui autori riceveranno un buono spesa Mondadori Store del valore di € 100 come riconoscimento del merito personale.

Avete tempo fino al 14 gennaio 2019! E se la vostra scelta dovesse ricadere su Ogni giorno come il primo giorno o Ritratto di dama, oltre a ringraziarvi di cuore vi invito a taggarmi!
– Twitter: @_redcarpet
– Instagram: @giorgiapenzo

Condividerò con grande piacere il vostro scatto ♡
Buone letture e in bocca al lupo a tutti! 📚

Pubblicità

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Volti dell’anima

23 martedì Ott 2018

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 1 Commento

Tag

art, arte, blog, cultura, foto, fotografia, mostra, mostra fotografica, photo, photography, poviglio, ritratto, volti dell'anima

A volte accadono cose inaspettate. E speciali.
Come avere l’onore di essere invitata a far parte di un progetto fotografico le cui radici affondano nella terra dove sei nato, dove hai sempre vissuto. Un qualcosa di collettivo, un lavoro di anni, ben quattro. Una collezione unica di ritratti e confidenze che si trasforma in memoria.

Questo progetto è nato da un’idea audace ed è diventato realtà grazie alla passione e alla determinazione di chi lo ha realizzato: Volti dell’anima è una mostra e un libro (impreziosito dall’introduzione di Michael Kenna, fotografo di fama mondiale) che racchiude, dalle tele alle pagine, il bisogno di narrare – in parole e in immagini – il proprio paese. Poviglio, per l’esattezza: poco più di settemila anime perse volentieri nella nebbia della Bassa Reggiana.
E tra tutte queste anime, i talentuosi autori Matteo Colla (architetto e fotografo) e Daniela Dall’Aglio (redattrice delle intense didascalie/interviste che accompagnano ogni scatto) ne hanno scelte cento per raccontare – attraverso i volti, i mestieri, i posti del cuore o un dettaglio solo all’apparenza insignificante – la vita di ognuno di loro e – indirettamente – il loro paese. Persone, dunque, che fanno un luogo.

Nulla è lasciato al caso: le location, le luci, le ombre, gli oggetti. Ogni cosa parla, a suo modo, col suo linguaggio. La fotografia abbaglia, i testi rievocano. E anche se per la totalità dei non povigliesi questi volti saranno per lo più di sconosciuti, guardandoli e leggendoli non potrete fare a meno di pensare al vostro negoziante di fiducia, al vostro sarto, al vostro barista, al vostro fornaio, a voi stessi. A tutti i segreti, le emozioni, gli aneddoti e le storie incredibili celate dietro un sorriso.
Perchè i protagonisti di questa ricerca meticolosa sono esseri umani comuni, normali. Come tutti noi. E per questo motivo, straordinari.

Alcuni di questi soggetti sono vere icone mentre altri lo diventeranno. Le persone anziane che hanno vissuto la loro vita la portano scritta sul loro volto, mentre quelle giovani che la devono ancora vivere hanno sul loro viso la proiezione del film della loro vita. – Matteo Colla e Daniela Dall’Aglio

 – Foto del backstage “Dietro le quinte di un ritratto” Ⓒ Marco Colla e Daniela Dall’Aglio

– La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre 2018 negli orari di apertura del Comune di Poviglio presso la Sala del Consiglio Comunale (Via Verdi, 1 – 42028 Poviglio, Reggio Emilia).

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Le madri nascoste dell’era Vittoriana

10 domenica Mag 2015

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura, Quel che oggi ormai è storia

≈ 38 commenti

Tag

1800, bianco e nero, festa della mamma, foto, fotografia, mamma, photo, storia, vittoriana

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Al giorno d’oggi fotografare un bambino e ottenere un risultato soddisfacente non è poi un’impresa così ardua.
Viviamo nell’era degli smartphone e delle fotocamere digitali: non consumiamo pellicola, il click dell’otturatore è immediato e spesso la qualità dell’immagine è molto alta. La scarichiamo sul pc, ottimizziamo l’esposizione con un programma di fotoritocco gratuito, e il gioco è fatto.
Se il nostro pargolo piange, sbatte le palpebre, si contorce, non sta fermo, si addormenta o sbava, pazienza; possiamo rimandare, o scattare quasi all’infinito fino a che non otteniamo la foto perfetta da tenere con noi in ufficio.

Ma per un genitore del 19° secolo era molto più complicato avere una foto del proprio bambino.
La gentildonna di turno avrebbe dovuto vestire il figlio con l’abito inamidato più bello del corredo, trasportarlo insieme ai suoi (numerosi) fratelli nello studio fotografico più vicino – possibilmente la mattina presto quando c’era la luce migliore – e magari organizzare un gruppo famigliare che facesse da contorno; quindi obbligare tutti a stare completamente immobili per 30 secondi o giù di lì, spendere una discreta somma di denaro e attendere diversi giorni per ricevere le copie del prodotto finito, da mandare poi ad amici e parenti o da tenere nell’album di famiglia.
Ora, convincere un adulto a stare impassibile per mezzo minuto per permettere all’immagine d’imprimersi sul collodio umido era una sfida.

ffff

Aspettarselo da un bimbo o da un neonato era praticamente impossibile. Insieme agli anziani – irritabili e traballanti – i bambini erano i soggetti più difficili da immortalare. I fotografi dell’epoca avevano infatti bisogno di molta luce e pazienza. Servivano 18-30 secondi d’immobilità per ottenere un negativo chiaro.

Per questo motivo ovviarono al problema con un escamotage tanto infallibile quanto inquietante: l’unico modo per riuscire ad avere un’immagine nitida e rilassata del bambino era che questi fosse in braccio o vicino alla sua mamma; ma dal momento che il desiderio era quello di ritrarre unicamente il figlio, le madri si nascondevano sotto drappi scuri nel tentativo di mimetizzarsi con il fondale.

Il risultato è una sfilza di frugoletti senza sorriso, accomodati su sedie dall’aspetto strano oppure appoggiati a bozzi floreali senza forma che in realtà sono le loro madri.
Anche se le immagini risultano essere abbastanza definite, a causa del processo fotografico in voga sul finire del 1800 hanno tutte un aspetto un po’ spettrale: i bianchi non sono bianchi ma una sorta di beige incombente, e le oscure figure drappeggiate delle donne sullo sfondo fanno sembrare il bambino e la madre in bilico tra un mondo e l’altro.

83656303_15_hidden_mother

hidden-151

hidden-mother

Hidden-Mother-001

hidden-mothers-3

hidden_blackdrape

Queste immagini sono toccanti per un’infinita serie di ragioni, ma anche perché pochissime mostrano bambini con espressioni felici. Il sorriso di un bambino è troppo naturale e volatile per sopportare tempi d’attesa tanto lunghi; così i fotografi chiedevano (a loro e a tutti quanti) di fissarsi in un’imperscrutabile espressione di saggezza ben più facile da tenere.

Alla Festa della Mamma si festeggiano tutte le mamme, nessuna esclusa, anche quelle che quasi 150 anni fa stavano nascoste sotto pesanti tende broccate per far sì che i figli avessero un ricordo della propria infanzia. E mentre tutti – dal fotografo ai propri cuccioli – erano seri e concentrati, lì sotto, dove nessuno poteva vederle in viso, sicuramente sorridevano.

Fonte: The lady vanishes: Victorian photography's hidden mothers

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

L’hiver à Paris

06 martedì Gen 2015

Posted by Giorgia Penzo in Parigi è sempre una buona idea

≈ 63 commenti

Tag

arte, Capodanno, città, foto, fotografia, Laduree, Maria Antonietta, marie antoinette, musical, natale, Notre Dame, parigi, paris, storia, Tour Eiffel, vampiri, Versailles, viaggi, viaggiare

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Ho appena finito di svuotare la valigia e ho già voglia di riempirla di nuovo, ci credete? :)
Prima d’iniziare a contare sul calendario i giorni che mi separano dal prossimo viaggio, vi racconto della mia esperienza invernale nella capitale francese. Tantissimi blog trattano di Parigi in maniera molto approfondita, ma io desidero parlarvene nel modo che preferisco, ovvero in pillole attraverso i miei scatti :)

La cattedrale di Notre-Dame la Vigilia di Natale. C’era freddo, ma sarei rimasta a osservarla per ore. Serve aggiungere altro davanti a tanta bellezza?

IMG_20141224_221034

Il cimitero di Père Lachaise sotto la luce del tramonto nel giorno di Natale. Quieto, poetico, fuori dal tempo.

P1000722

 

L’Avenue des Champs-Élysées addobbata a festa. Ai lati, decine di casette di legno ospitavano un mercatino natalizio zeppo di artigiani e prodotti tipici. Cibo da strada sublime.

P1000772

Da appassionata di Maria Antonietta, questa è ormai una tappa fissa. :D Il 26 dicembre gita fuori porta a Versailles: il Petit Trianon e le domaine de Marie Antoinette.

P1000794

P1000802

20141226_162247

P1000787

P1000791

P1000790

Il palazzo della Conciergerie. L’ultima dimora terrena di Marie Antoinette e della maggior parte dei 2780 condannati a morte durante la Rivoluzione.
[Se vi interessa approfondire la vicenda dei processi a Luigi XVI e Maria Antonietta potete cliccare QUI].

P1000809

P1000811

Brocca dalla quale Maria Antonietta bevve prima di essere condotta al patibolo il 16 ottobre 1793

Brocca dalla quale Maria Antonietta bevve prima di essere condotta al patibolo il 16 ottobre 1793

Dettaglio della finestra della cappella espiatoria col monogramma di Marie Antoinette. Affaccia direttamente sul Cortile delle Donne.

Dettaglio della finestra della Cappella Espiatoria col monogramma di Marie Antoinette. Affaccia direttamente sul Cortile delle Donne, dove le detenute potevano prendere aria. A lei non fu mai concesso andarci.

Montmarte, la culla dell’arte.

Le mur des Je T’Aime, è un’originale opera artistica di 10 metri per 4 progettata dall’artista Frédéric Baron con la collaborazione di Claire Kito. Sulle piastrelle blu sono scritti più di 300

Le mur des Je T’Aime, è un’originale opera artistica di 10 metri per 4 progettata dall’artista Frédéric Baron con la collaborazione di Claire Kito. Sulle piastrelle blu sono scritti più di 300 “Ti Amo” in tutte le lingue del mondo.

P1000830

Place du Tertre

Cioccolata in tazza e macarons da Ladurée. Buonissimi. I miei gusti preferiti: caramello al burro salato e vaniglia.

IMG_20141227_232111

Vicino a Place Vendôme ho scovato NINA’S, raffinato negozietto di tè e piccola pasticceria.
La maison è nata nel 1672, quando Pierre Diaz ha creato “La Distillerie Frères”. E’ stata la prima azienda a distillare oli essenziali di lavanda in Francia e divenne famosa per la l’arte di creare profumi. Il proprietario era conosciuto anche come “il Mago di aromi” ed è diventato il fornitore di profumi della Corte di Versailles, dove la loro lavanda e le essenze alla rosa erano particolarmente apprezzati.
Una delle famose miscele di NINA’S è il tè Marie Antoinette, delicatamente aromatizzato con mele – provenienti dal Potager du Roi di Versailles – e rose.

P1000840

P1000858

Ultimo giorno dell’anno: un giro sulla ruota panoramica in Place De La Concorde e lo spettacolare panorama fino all’Arco di Trionfo. A mezzanotte, fuochi d’artificio e la Tour Eiffel che sberluccica. :D

P1000870

IMG_20150101_010742

Un tè all’Hotel Le Bristol per ammirare dal vivo il quadro di F. H. Drouais, Marie Antoinette au livre (1781).

IMG_20141230_185440

Il pomeriggio del primo giorno del 2015 l’ho trascorso al Théatre Mogador per il musical Le Bal des Vampires. Scenografie mozzafiato, ballerini e attori bravissimi, canzoni coinvolgenti. Da non perdere se vi capita l’occasione! :)

IMG_20150101_131238

Il mio bottino: il tè Marie Antoinette di NINA’S nella romantica confezione in latta rosa confetto e Marie-Antoinette: Carnet secret d’une reine: un albo illustrato da Benjamin Lacombe che contiene buona parte della corrispondenza dell’ultima regina dell’Ancien Régime raccolta dalla storica Cecile Berly.
A questo libro dedicherò prossimamente un post con la mia recensione. :)

IMG_20150102_174431

Durante i dieci giorni in cui sono stata via non è caduto un solo fiocco di neve! Ma pazienza, sarà per la prossima volta. :)
Cosa mi rimane di questo bellissimo viaggio? Tantissime cose ancora da visitare; la gioia della mia amica quando ha ricevuto la cartolina che le ho spedito; gli occhi pieni della mia città preferita (che un giorno vorrei chiamare casa), e il desiderio di tornarci al più presto.

Foto di Elena Serboli

Foto di Elena Serboli

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Ieri, in una fotografia

06 lunedì Ott 2014

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Quel che oggi ormai è storia

≈ 29 commenti

Tag

foto, fotografia, fotografie, New York, nostalgia, passato, persone, Roma, storia

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

“La nostalgia è negazione, negazione di un presente infelice. E il nome di questo falso pensiero è sindrome epoca d’oro, cioè l’idea errata che un diverso periodo storico sia migliore di quello in cui viviamo. Vedete, è un difetto dell’immaginario romantico di certe persone che trovano difficile cavarsela nel presente”.

Quando m’imbatto in ritratti d’epoca mi piomba addosso una strana nostalgia. Strana perché non ho motivo di averne, dal momento che non ho vissuto nell’Ottocento (mi sembrava carino specificarlo).
Eppure sta lì, dietro il cuore. Fa capolino dal nulla quando vedo carrozze, ombrellini parasole, abiti lunghi, bastoni da passeggio, gentiluomini e gentildonne passati a miglior vita da un pezzo.
È una sensazione diversa da quella che mi prende quando osservo un quadro che mi piace. La fotografia coglie un istante di vita non interpretata, diverso dall’ideale rappresentato su una tela.

Fifth Avenue in front of the Plaza, 1898. (NYC)

New York City, 1883

New York City, 1883

Roma, 1895

Roma, 1895

Roma, Villa Borghese. 1864

Roma, Villa Borghese. 1864

Alcune sembrano addirittura finte, costruite ad hoc come quelle che ti propinano ai parchi divertimenti. E bisogna fare uno sforzo per comprendere alcune cose. Ad esempio che le pose immortalate su un cartoncino dagli angoli molli – scovato in soffitta o al mercato dell’antiquariato – appartenevano a una vita vera, piena di persone reali. Il passato è più vicino a noi di quanto pensiamo.
Ecco allora la meraviglia delle smorfie seriose – catturate, non dipinte – che hanno più di centocinquant’anni.
Del rumore della pioggia sopra un calesse. Lo si può quasi vedere.
Dei vestiti ingombranti, preziosi, che non si possono indossare senza l’aiuto di qualcuno.
Delle amicizie che, anche a distanza di secoli, non finiscono mai.

il_570xN.507598454_apm3

New York, 1870

il_fullxfull.294705291

Deal, Kent. 1899

Deal, Kent. 1899

Ciò che noi fingiamo d’essere e interpretare – magari a carnevale o una festa a tema – una volta era la quotidianità. Non è poi così scontato. Io faccio ancora fatica a crederlo. I romantici vedono soltanto i lati positivi delle epoche che furono. E probabilmente è proprio perchè non possiamo tornare indietro per toccare con mano che ci concediamo il lusso di immaginarcele come ci pare. Senza gli odori pungenti, le malattie, le scomodità, le difficoltà giornaliere.

Dopotutto qualcuno ci ha vissuto davvero laggiù, nel passato. E se è un sorriso genuino a uscire dal bianco e nero, beh, allora non doveva essere poi così male.

Loveday-Lemon

Per chi volesse approfondire:

  • Consiglio cinematografico per coloro che sentono di appartenere a un altro tempo: Midnight in Paris (Woody Allen)
  • La pagina Facebook Avere nostalgia di epoche mai vissute, dove trovare conforto.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Translate

in libreria

Facebook

Facebook

Twitter

I miei Cinguettii

Gli articoli più visualizzati

  • Giornata internazionale dei calzini spaiati
    Giornata internazionale dei calzini spaiati
  • 10 motivi per cui l'estate non fa per me
    10 motivi per cui l'estate non fa per me
  • Storie di mostri che non fanno paura
    Storie di mostri che non fanno paura
  • Dalle cornici floreali di Mucha ai Fiori del Male di Baudelaire: la Belle Époque in scena a Milano
    Dalle cornici floreali di Mucha ai Fiori del Male di Baudelaire: la Belle Époque in scena a Milano
  • Libri gratuiti? Acciobooks: il primo sito italiano di book sharing
    Libri gratuiti? Acciobooks: il primo sito italiano di book sharing

Articoli recenti

  • Giornata internazionale dei calzini spaiati
  • La Settimana della Memoria
  • Il custode di Elias: calendario degli incontri nelle scuole della Val d’Enza
  • Libri per il Giorno della Memoria da 8 a 12 anni
  • Vanessa Zanchi, prof. di lettere, racconta “Il custode di Elias” (Il Battello a Vapore)
  • “Il custode di Elias” inizia un grande viaggio nelle scuole
  • Una tazza THUN in omaggio con Mondadori Store
  • 🔠🎄 L’alfabeto dei libri da regalare e regalarvi a Natale
  • Sonia racconta Il custode di Elias
  • Libri sotto l’Albero ❄
  • Giornata Mondiale della Gentilezza
  • #ioleggoperchè: l’iniziativa vi aspetta in libreria fino al 13 novembre
  • Vi porto con me nella correzione bozze de “Il custode di Elias”
  • Il custode di Elias (Il Battello a Vapore): un nuovo viaggio
  • Appartenenze

Leggi gli articoli che parlano di…

amore arte blog book books ebook editrice nord leggere lettura libri libro narrativa ogni giorno come il primo giorno ognigiornocomeilprimogiorno parigi Pensieri petra recensione romanzo storia

Archivi

Ricevi gli aggiornamenti

RSS Feed RSS - Articoli

RSS Feed RSS - Commenti

DISCLAIMER – TERMINI E CONDIZIONI

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/01.

Le opinioni espresse nei post sono del tutto personali e rispecchiano i gusti e le idee soggettive dell’autrice del blog.
Alcune delle immagini utilizzate negli articoli sono state liberamente attinte dal web e considerate, in buona fede, di pubblico dominio. Chi ne possiede i diritti esclusivi può contattarmi per richiederne l’eliminazione immediata.
Le fotografie presenti nei reportage di viaggio sono di proprietà dell’autrice di questo blog.

I commenti ai post sono liberi e possono non rispecchiare le opinioni dell’autrice del blog. Gli autori degli stessi sono tenuti a prendersi la responsabilità delle proprie opinioni espresse qui pubblicamente. I commenti offensivi saranno comunque eliminati a insindacabile giudizio dell’autrice del blog. Quest’ultima, inoltre, non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo. Anche per questo motivo l’autrice si riserva il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso.

 

Gli articoli sono redatti dall’autrice del blog e – fatto salvo comunicati stampa o dove esplicitamente specificato – rientrano nella sua esclusiva proprietà intellettuale.

Licenza Creative Commons
Il contenuto di questo blog è protetto da una Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

INFORMATIVA COOKIE

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Clicca sul banner per saperne di più.

Follow gio.✎ on WordPress.com

Chi sono

Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

Lettori del blog

  • 143.234 lettori sono passati di qui

Vuoi seguire il blog ma non sei iscritto a Wordpress? Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere le notifiche dei nuovi post. Non riceverai né spam né email pubblicitarie.

Unisciti a 30.904 altri iscritti

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • gio.✎
    • Segui assieme ad altri 6.199 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • gio.✎
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: