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Archivi tag: marie antoinette

Punti di vista

14 venerdì Lug 2017

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 18 commenti

Tag

14 luglio, amore, lady oscar, marie antoinette, Pensieri, rivoluzione francese

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Lady Oscar ci insegna che tradire la Regina comporta le seguenti ripercussioni:

  • scoprire il vero amore troppo tardi
  • vedere il suddetto vero amore morire
  • ammalarsi di tisi
  • morire a tua volta

Non fare come Lady Oscar. Sii fedele a Marie Antoinette ♡

 

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La Versailles nascosta – Gli Appartamenti Privati della Regina

24 venerdì Lug 2015

Posted by Giorgia Penzo in Parigi è sempre una buona idea

≈ 40 commenti

Tag

arte, Maria Antonietta, marie antoinette, parigi, paris, storia, Versailles, viaggi, viaggiare

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Trascendendo dal suo tragico destino, Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena – quindicesima figlia dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria divenuta poi Maria Antonietta di Francia – è diventata gradualmente un’eroina moderna.
Dopo aver lasciato Vienna, il Castello di Versailles fu la sua dimora dal 16 maggio 1770 al 6 ottobre 1789; lì si sposò, divenne regina, partorì i suoi figli e fu la protagonista degli innumerevoli dipinti di corte (moltissimi ad opera di Élisabeth Vigée-Le Brun, la sua ritrattista) che ancora oggi, come un diario, la raccontano.

Maria Antonietta posa con i figli davanti a Élisabeth Vigée-Le Brun in una clip del film

Maria Antonietta posa con i figli davanti a Élisabeth Vigée-Le Brun in una clip del film “Marie Antoinette” (2006)

Successivamente – in piena Rivoluzione – venne trasferita insieme alla famiglia reale al Palazzo delle Tuileries, poi imprigionata alla Tour du Temple e infine – da sola e lontano dai figli – alla Conciergerie, la sua ultima dimora terrena.
Non rimise mai più piede a Versailles. Dopo un processo sommario ad opera dei suoi detrattori, Robespierre in primis, venne condannata alla pena capitale e ghigliottinata il 16 ottobre 1793 nell’attuale Place de la Concorde. Ma Marie Antoniette non morì quel giorno. Non morì mai.

Il suo stile, il suo ricordo e la sua impronta rivivono nelle stanze in cui ha vissuto e che il suo gusto ha plasmato. Gli Appartamenti Privati della Regina ne sono l’esempio più lampante: furono restaurati dopo il ritorno della monarchia alle condizioni in cui vennero lasciate da Maria Antonietta dopo il suo abbandono del palazzo, e insieme al Petit Trianon rappresentano il suo rifugio più intimo.

Il percorso ufficiale alla Reggia di Versailles offre la possibilità di esplorare la parte più famosa del castello, gli splendidi giardini e Le domaine de Marie-Antoinette che comprende il Petit Trianon e l’Hameau. Ma per una vera appassionata della reine tutto questo non basta. :)
Dopo una visita al Musée Carnavalet, che raccoglie molti cimeli dell’ultima monarchia dell’Ancien Régime e della Rivoluzione, i Piccoli Appartamenti della Regina sono una tappa irrinunciabile.

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Medaglione in cristallo e argento contenete dei capelli di Maria Antonietta. Museo Carnavalet, sale della Rivoluzione.

Come vi avevo anticipato, riuscire a conquistare l’accesso alle stanze private di Maria Antonietta non è stato semplice: numero limitato di partecipanti, visite guidate razionate, difficoltà a far combaciare il proprio soggiorno con una delle date disponibili, biglietti che evaporano nel giro di pochissime ore dalla pubblicazione sul sito dello Château.

Una serie di coincidenze e una buona dose (per una volta!) di fortuna hanno fatto sì che riuscissi ad avere accesso a una delle visite in lingua francese il giorno prima del mio rientro a casa. Così il mio sogno si è realizzato il 15 luglio quando ormai, dopo due anni di tentativi, avevo quasi perso le speranze. :)

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Gli Appartamenti Privati della Regina si snodano dietro il Grand Appartement de la Reine. Nel 1779 Maria Antonietta ordinò al suo architetto favorito, Richard Mique, di coprire tutti i muri con un satin bianco decorato con arabesche floreali in oro, di modo da dare coesione decorativa a tutte le stanze dei suoi appartamenti privati.

Pianta del petit appartement de la reine nel 1789: 1 escalier; 2 service de la reine; 3 escalier à l’appartement de la reine au rez-de-chaussée; 4 passage; 5 cabinet de la chaise; 6 cabinet de la Méridienne; 7 bibliothèque; 8 supplément de la bibliothèque; 9 grand cabinet intérieur; 10 arrière cabinet; 11 pièce des bains; 12 chambre des bains; 13 antichambres; 14 escalier de la reine.

Al piano terra si trova la Stanza dei Ritratti. Qui sono conservati quadri meravigliosi della famiglia reale, della regina e delle sue migliori amiche.

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Marie-Antoinette, reine de France (1788) – Elisabeth Vigée Lebrun. Si tratta dell’ultimo ritratto ufficiale di corte.

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La regina abbigliata in stile rococò, con una pettinatura piramidale. (1775)

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La famiglia Imperiale d’Austria – Martin van Meythens

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Marie-Thérèse Charlotte de France, dite Madame Royale et son frère, le dauphin Louis-Joseph Xavier François de France (1784) – Elisabeth Vigée Lebrun

Yolande de Polastron, duchessa de Polignac - Elisabeth Vigée-Lebrun

Yolande de Polastron, duchessa de Polignac – Elisabeth Vigée-Lebrun

Maria Teresa di Savoia-Carignano, Principessa di Lamballe - Antoine Francois Callet

Maria Teresa di Savoia-Carignano, Principessa di Lamballe – Antoine Francois Callet

Al piano nobile si trovano alcune delle sale più famose, come il sontuoso Cabinet Doré. Qui la regina si intratteneva con i suoi cortigiani più fidati per ascoltare musica e suonare; era in questa stanza che spendeva ore e ore con la sua stilista Rose Bertin e la sua ritrattista Élisabeth Vigée-Le Brun, con la quale negli anni sviluppò un rapporto di stima e amicizia.

Attualmente la stanza ci viene presentata nella sua versione “notturna” con tende tirate e luce soffusa per evocare al meglio l’atmosfera delle serate a corte.

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Nella Grande Biblioteca sono conservati alcuni dei libri che Maria Antonietta lesse (o meglio, si fece leggere) durante il suo soggiorno a Versailles. I suoi preferiti erano tascabili, rilegati con una copertina semplice che riportava il suo stemma. Religione e storia erano tra gli argomenti di lettura più consigliati per una regina.

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Accesso alla Piccola Biblioteca affacciata sul Cabinet Doré.

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Grande Biblioteca

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Grande Biblioteca

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Grande Biblioteca

Abbiamo avuto la fortuna di dare una sbirciata al prezioso Cabinet de la Meridienne, restaurato ma non ancora arredato. Questo salottino ottagonale era utilizzato da Maria Antonietta come luogo di ristoro e nicchia in cui passare del tempo con i figli e le amiche più fidate.

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Tutte le mattine la regina sceglieva qui la mise da indossare attraverso una catalogo chiamato Gazette des atours de la Reine, con cui appuntava con degli spilli campioni di stoffa appartenenti agli abiti al suo guardaroba.
Uno degli spilli venne rinvenuto durante i lavori di restauro degli anni ’80. Per secoli era rimasto incastrato tra i legni del parquet.

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Pagina de Gazette des atours de la Reine

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Bauli originali appartenuti a Maria Antonietta

Proseguendo la visita siamo giunti alla Sala da Bagno al primo piano. Questa stanza non era particolarmente amata da Maria Antonietta dal momento che, per i suoi gusti, non tutelava in modo adeguato la sua privacy.

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La regina chiese espressamente di spostare la vasca nella Sala da Bagno al piano terra, più riparata e discreta: boiseries celesti realizzate dai fratelli scultori Rousseau, letto alla Polonaise, dettagli floreali alle pareti… un angolo di pace di cielo e nuvole nella frenesia di palazzo.

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In questa stanza l’artista Isabelle Borchgrave ha composto una mise en scène davvero d’impatto: tre figure evocano la regina Maria Antoinetta nel momento della toletta insieme alla sua Prima Cameriera Madame Campan e un’altra dama al suo servizio.
Per questa installazione non sono state usate stoffe o oggetti d’arredo: i manichini e i vestiti che essi indossano, gli accessori, i decori del tavolo da toletta e delle finestre sono tutti realizzati in carta tinta a pennello, fil di ferro e cartone.

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La Sala da Biliardo si trova nel mezzanino situato al secondo piano, proprio sopra il Cabinet de la Meridienne. Maria Antonietta adorava il bigliardo e ancora di più amava giocarci con i suoi amici più stretti. Questa stanza è tenuta costantemente in penombra per evitare che la luce del sole possa rovinare le tappezzerie bianche e oro ricamate a mano.

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In fondo, sulla sinistra: baule dei gioielli di Maria Antonietta decorato con porcellane di Sevres.

Nella miriade di cunicoli, stanze secondarie, rampe di scale e corridoi che abbiamo attraversato, uno più di tutti mi ha fatto trattenere il respiro: si tratta del corridoietto utilizzato da Maria Antonietta nella notte del 5 – 6 ottobre 1789 durante l’assalto a Versailles per fuggire dalla sua camera da letto.

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Il pertugio si affaccia proprio sulla porta seminascosta che si apre sulla Chambre della Reine.

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Una volta terminato il giro e imboccata la strada verso l’uscita che ci ha riportato nel cortile della reggia, il primo desiderio è stato quello di ritornare il prima possibile per ripetere l’esperienza. Magari per assaporare i dettagli che l’eccitazione del momento non mi ha permesso di cogliere. :)
Una visita unica e piena di emozioni, tante. Così intense che ci ho messo qualche giorno per realizzare di essere stata realmente nei luoghi che per tanto tempo avevo potuto vedere soltanto in foto.

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Per avere un assaggio di questi luoghi e degli altri toccati da Maria Antonietta, vi consiglio la guida illustrata di Cécile Berly Le Versailles de Marie Antoinette e il libro di Alice Mortali Guida alla Parigi di Maria Antonietta.

Nessuna fotografia o descrizione, per quanto bella o accurata, potrà mai rendere l’idea della suggestione e della storia che si respira in quelle stanze. Di sicuro però potranno ispirarvi, farvi sognare. E forse convincervi a passare un pomeriggio dove la reine e le sue dame, anche se invisibili, sono più presenti che mai.

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Maria Antonietta e Enrico VIII: due sovrani, una biografa

03 martedì Mar 2015

Posted by Giorgia Penzo in Recensioni e dintorni

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Antonia fraser, biografia, enrico XVIII, Maria Antonietta, marie antoinette, mondadori, recensione, saggistica, storia

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fraser

TITOLO: Maria Antonietta – La solitudine di una regina
AUTORE: Antonia Fraser
GENERE: saggistica storica
PAGINE: 554
EDITORE: Mondadori
COLLANA: Oscar Storia
DATA DI USCITA: 2004
DOVE TROVARLO: nelle migliori librerie o su Amazon

Un libro che conquista da subito. La puntigliosa ricerca della Fraser per ogni dettaglio si fa sentire già dai primi capitoli, in cui introduce la vita della famiglia d’origine di Madame Antoine.
Ben presto ci rendiamo conto che all’epoca essere donne nobili e di altro rango era tutt’altro che una favola, anzi. I lieto fine erano una pallida speranza delle principesse che – spesso ancora bambine – dovevano accontentarsi di essere solo preziose pedine di un gioco più grande di loro.

Antonia Fraser mescola verità storiche a uno stile romanzato e scorrevole, facendo rivivere in modo nitido nella mente del lettore le atmosfere delle case reali d’Austria e Francia. La vita dell’arciduchessa prima e della delfina/regina poi viene sviscerata sin nel suo più intimo particolare, come anche i costumi e i rituali della corte di Versailles.

La sfortunata Maria Antonietta che l’autrice racconta è l’emblema di una virtù che manterrà costante per tutta la sua vita, fino all’ultimo istante: la dignità, contro la barbarie e la crudeltà toccata a lei e al figlio Luigi Carlo.
L’interrogativo girata l’ultima pagina è lo stesso che attanaglia ogni grande personaggio della storia: vittima e martire oppure causa del suo stesso male? Da qualsiasi parte si schieri il lettore, l’unica cosa certa è che non può rimanervi indifferente.

Un libro ottimo, discusso, a tratti commovente. Su questa biografia si basa Marie Antoinette, film del 2006 diretto da Sofia Coppola con protagonista una superba Kirsten Dunst nel ruolo dell’ultima regina dell’Ancien Régime.

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TITOLO: Le sei mogli di Enrico VIII
AUTORE: Antonia Fraser
GENERE: saggistica storica
PAGINE: 522
EDITORE: Mondadori
COLLANA: Oscar Storia
DATA DI USCITA: 1996
DOVE TROVARLO: nelle migliori librerie o su Amazon

Antonia Fraser non sbaglia mai un colpo, è una scrittrice nata per appassionare il lettore con il suo stile romanzato e scorrevole. Personalmente trovo che questa sia la sua biografia più avvincente, dopo quella di Maria Antonietta.
Quella che racconta è la storia di sei donne (una sola regina per diritto di nascita, le altre elevate al rango più ambito solo grazie al proprio carattere, alla propria avvenenza o alla propria sventura) e un uomo accecato dal bisogno a tutti i costi di un figlio maschio legittimo, un re assoluto che per trovare giustificazione ai suoi bisogni – diciamocelo – “se la raccontava”.

A un passo da diventare lo zimbello delle teste coronate d’Europa (si dice che la giovane duchessa Cristina di Milano, saputo che Sua Maestà era alla ricerca della quarta moglie, disse che se avesse avuto due teste volentieri una l’avrebbe regalata al re), Enrico VIII è ricordato comunque come un grande sovrano.

Non importa che abbia ripudiato o fatto giustiziare quattro mogli su sei e che uno dei più grandi monarchi che la storia inglese abbia mai avuto sia stata la figlia secondogenita, in barba alle sue speranze di un erede maschio.
In questo libro si parla anche di lui, ma le vere protagoniste sono le donne che hanno contribuito a renderlo una leggenda.

Antonia Fraser ne analizza una alla volta, minuziosamente, intrecciando le loro vite. Per sfortuna, destino o volere di Dio la (loro) storia si è compiuta: non possiamo cambiarla ma solo onorarci di conoscerla, lasciandoci ogni pregiudizio alle spalle. E come recitava il motto di Anna Bolena: “Ainsi sera, groigne qui groigne“. Così sarà, mormori chi vuole.

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Marie-Antoinette: Carnet secret d’une reine

26 lunedì Gen 2015

Posted by Giorgia Penzo in Parigi è sempre una buona idea, Recensioni e dintorni

≈ 19 commenti

Tag

Benjamin Lacombe, book, disegno, illustrazioni, lacombe, libri, libro, Maria Antonietta, marie antoinette, parigi, paris, recensione, review, storia

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TITOLO: Marie-Antoinette: Carnet secret d’une reine (Maria Antonietta: Diario segreto di una regina)
AUTORE: Benjamin Lacombe (Illustratore), Cécile Berly (Prefazione)
GENERE: albo illustrato/storico
PAGINE: 96
EDITORE: Soleil
COLLANA: Métamorphose
DATA DI USCITA: dicembre 2014
LINGUA: francese
DOVE TROVARLO: nelle migliori librerie o su Amazon

Cosa succede quando un illustratore visionario come Benjamin Lacombe incontra una storica specializzata sul XVIII secolo ed esperta sulla vita di Maria Antonietta come Cécile Berly?
Nasce un libro da collezione, prezioso, ricco e imperdibile, che strizza l’occhio all’opulenza di Marie Antoinette di Sofia Coppola.
Ho trovato questo volume in una fumetteria di Parigi e non sono riuscita a lasciarlo sullo scaffale. :)

Il tratto di Lacombe è inconfondibile. I suoi disegni grotteschi ed eleganti raccontano le lettere contenute in questo diario: alcune sono tratte dalla vera corrispondenza della regina con sua madre, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria; altre sono fittizie, come quelle firmate dal Conte Fersen con cui Maria Antonietta ha realmente avuto un rapporto speciale.
La lettura visiva è comunque eccezionale.

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Dipinti, acquerelli e schizzi accompagnano il nostro viaggio nella vita di Maria Antonietta fino al suo testamento.
Il libro si divide in quattro capitoli (La fine dell’infanzia, Le pene d’amore, Il teatro della vita, Una rivoluzione) e termina con una tavola cronologica che include i principali avvenimenti politici dell’epoca.

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Se amate la figura di Maria Antonietta, la storia con un pizzico di frivolezza e l’arte indiscussa di Lacombe, quest’albo non può mancare nella vostra collezione. Il mio giudizio è assolutamente positivo.

Assaggiate Marie-Antoinette: Carnet secret d’une reine come fosse un macaron attraverso il booktrailer ufficiale :)

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L’hiver à Paris

06 martedì Gen 2015

Posted by Giorgia Penzo in Parigi è sempre una buona idea

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arte, Capodanno, città, foto, fotografia, Laduree, Maria Antonietta, marie antoinette, musical, natale, Notre Dame, parigi, paris, storia, Tour Eiffel, vampiri, Versailles, viaggi, viaggiare

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Ho appena finito di svuotare la valigia e ho già voglia di riempirla di nuovo, ci credete? :)
Prima d’iniziare a contare sul calendario i giorni che mi separano dal prossimo viaggio, vi racconto della mia esperienza invernale nella capitale francese. Tantissimi blog trattano di Parigi in maniera molto approfondita, ma io desidero parlarvene nel modo che preferisco, ovvero in pillole attraverso i miei scatti :)

La cattedrale di Notre-Dame la Vigilia di Natale. C’era freddo, ma sarei rimasta a osservarla per ore. Serve aggiungere altro davanti a tanta bellezza?

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Il cimitero di Père Lachaise sotto la luce del tramonto nel giorno di Natale. Quieto, poetico, fuori dal tempo.

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L’Avenue des Champs-Élysées addobbata a festa. Ai lati, decine di casette di legno ospitavano un mercatino natalizio zeppo di artigiani e prodotti tipici. Cibo da strada sublime.

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Da appassionata di Maria Antonietta, questa è ormai una tappa fissa. :D Il 26 dicembre gita fuori porta a Versailles: il Petit Trianon e le domaine de Marie Antoinette.

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Il palazzo della Conciergerie. L’ultima dimora terrena di Marie Antoinette e della maggior parte dei 2780 condannati a morte durante la Rivoluzione.
[Se vi interessa approfondire la vicenda dei processi a Luigi XVI e Maria Antonietta potete cliccare QUI].

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Brocca dalla quale Maria Antonietta bevve prima di essere condotta al patibolo il 16 ottobre 1793

Brocca dalla quale Maria Antonietta bevve prima di essere condotta al patibolo il 16 ottobre 1793

Dettaglio della finestra della cappella espiatoria col monogramma di Marie Antoinette. Affaccia direttamente sul Cortile delle Donne.

Dettaglio della finestra della Cappella Espiatoria col monogramma di Marie Antoinette. Affaccia direttamente sul Cortile delle Donne, dove le detenute potevano prendere aria. A lei non fu mai concesso andarci.

Montmarte, la culla dell’arte.

Le mur des Je T’Aime, è un’originale opera artistica di 10 metri per 4 progettata dall’artista Frédéric Baron con la collaborazione di Claire Kito. Sulle piastrelle blu sono scritti più di 300

Le mur des Je T’Aime, è un’originale opera artistica di 10 metri per 4 progettata dall’artista Frédéric Baron con la collaborazione di Claire Kito. Sulle piastrelle blu sono scritti più di 300 “Ti Amo” in tutte le lingue del mondo.

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Place du Tertre

Cioccolata in tazza e macarons da Ladurée. Buonissimi. I miei gusti preferiti: caramello al burro salato e vaniglia.

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Vicino a Place Vendôme ho scovato NINA’S, raffinato negozietto di tè e piccola pasticceria.
La maison è nata nel 1672, quando Pierre Diaz ha creato “La Distillerie Frères”. E’ stata la prima azienda a distillare oli essenziali di lavanda in Francia e divenne famosa per la l’arte di creare profumi. Il proprietario era conosciuto anche come “il Mago di aromi” ed è diventato il fornitore di profumi della Corte di Versailles, dove la loro lavanda e le essenze alla rosa erano particolarmente apprezzati.
Una delle famose miscele di NINA’S è il tè Marie Antoinette, delicatamente aromatizzato con mele – provenienti dal Potager du Roi di Versailles – e rose.

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Ultimo giorno dell’anno: un giro sulla ruota panoramica in Place De La Concorde e lo spettacolare panorama fino all’Arco di Trionfo. A mezzanotte, fuochi d’artificio e la Tour Eiffel che sberluccica. :D

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Un tè all’Hotel Le Bristol per ammirare dal vivo il quadro di F. H. Drouais, Marie Antoinette au livre (1781).

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Il pomeriggio del primo giorno del 2015 l’ho trascorso al Théatre Mogador per il musical Le Bal des Vampires. Scenografie mozzafiato, ballerini e attori bravissimi, canzoni coinvolgenti. Da non perdere se vi capita l’occasione! :)

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Il mio bottino: il tè Marie Antoinette di NINA’S nella romantica confezione in latta rosa confetto e Marie-Antoinette: Carnet secret d’une reine: un albo illustrato da Benjamin Lacombe che contiene buona parte della corrispondenza dell’ultima regina dell’Ancien Régime raccolta dalla storica Cecile Berly.
A questo libro dedicherò prossimamente un post con la mia recensione. :)

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Durante i dieci giorni in cui sono stata via non è caduto un solo fiocco di neve! Ma pazienza, sarà per la prossima volta. :)
Cosa mi rimane di questo bellissimo viaggio? Tantissime cose ancora da visitare; la gioia della mia amica quando ha ricevuto la cartolina che le ho spedito; gli occhi pieni della mia città preferita (che un giorno vorrei chiamare casa), e il desiderio di tornarci al più presto.

Foto di Elena Serboli

Foto di Elena Serboli

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Chi sono

Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

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