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favole, infanzia, jutta bauer, libri, pedagogia, pinguini, rabbia, salani, urlo di mamma
Da educatrice di Nido d’Infanzia mi ritrovo spesso a leggere storie ai bambini. Curioso tra i titoli disponibili in sezione, mi destreggio tra i vari formati e scelgo quello che – secondo l’occasione – mi pare il più adatto. Tempo fa mi sono imbattuta in un libriccino essenziale, ma dal contenuto sterminato.
Urlo di mamma di Jutta Bauer non è una favola qualsiasi. Non è una storia per intrattenere o da leggere in gruppo, alla stregua di un comune testo per l’infanzia. È invece il catalizzatore per un momento intimo, prezioso.
Come suggerisce la quarta di copertina, “è un libro per ricucire l’amore“.
❝ Quando l’altra sera mi sono trovata a rimboccare le coperte di Viola alla fine di una giornata trascorsa male, tra tanti nervosismi, grida e tempi sbagliati, le ho chiesto se potevo scegliere io il libro da leggere: Urlo di mamma, di Jutta Bauer. È un piccolo libro, che proprio per il suo piccolo formato spesso si perde tra i mille libri che ho fatto finta di regalarle; lo cerco un po’ di fretta, con l’urgenza di chi pensa di aver perso qualcosa cui tiene molto.
Finalmente lo trovo. È fatto di poche parole e immagini eloquenti e, ogni volta, mi regala il tempo e il modo per chiedere perdono, per scusarmi di uno sfogo, per dire che la rabbia, quella rabbia tremenda che esce a volte con le grida delle mamme, è troppo grande e può fare molto male, le mamme lo sanno.
Racconta la storia di un pinguino e della sua mamma che un giorno, un giorno come tanti, gli urla contro tutta la sua rabbia. Ma la rabbia di un adulto è diversa da quella dei bambini, è troppo grande, sproporzionata e il corpo del cucciolo non può resisterle, si divide in tanti pezzi, l’unica parte che rimane consapevole sono le gambe, che continuano a scappare senza sapere dove. Il piccolo vorrebbe cercarsi ma non ci riesce, gli occhi che sanno cercare e riconoscere sono troppo lontani.
Poi la mamma torna. Arriva dall’alto, con una nave volante, così grande che sembra l’arca di Noè. Forse è stata lontano, per ritrovare anche lei se stessa, ma di certo ora è più rassicurante che mai, con quella barcona comoda e vivace. Dall’alto, con un perfetto orientamento, sa ritrovare il suo cucciolo e lo ricuce alla perfezione. Poi lo guarda e gli dice “Scusa se ho urlato così forte”.
Il libro è finito. Viola sorride e mi dice “Mamma, sei il mio amore”. ❞[Sonia Bozzi, redattrice di UPPA – Un pediatra per amico]