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~ Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. Io non vorrei indossare altro.

Gio.✎

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Ogni giorno come il primo giorno #13

30 venerdì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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blog, buona pasqua, famiglia, libro, ognigiornocomeilprimogiorno, pasqua, Pensieri, petra, ricordi

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Non si è mai troppo grandi per un bacio sulla fronte, per guardare un cartone animato insieme alla propria sorella e ripeterne le battute a memoria, per farsi viziare dai nonni che ci trovano sempre troppo magri.
Non si è mai troppo grandi per credere nel lieto fine, per sognare di diventare qualcuno che non avremo mai il coraggio di essere, per parlare col proprio animale domestico, per fare indigestione di caramelle gommose, per tirarsi le palle di neve anche se dal cielo ne è caduto uno spruzzo soltanto.
Non si è mai troppo grandi per ricevere l’uovo di Pasqua, per romperlo con un colpo di karate, per quell’istante di stupore, per assemblare la sorpresa seguendo le istruzioni, per ascoltare ancora una volta il suono della carta argentata che lo avvolge. Quel guscio di cacao è uno scrigno di ricordi meravigliosi… → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

Buona Pasqua a tutti! :)

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Ogni giorno come il primo giorno #10

19 lunedì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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amore, blog, festa del papà, libro, ognigiornocomeilprimogiorno, papà, Pensieri, petra, ricordi, tempo

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Mio padre ha i capelli brizzolati, il cuore calmo e un sorriso sottile che può passare inosservato ma che è capace di infilarsi in ogni crepa. È lui che mi ha trasmesso l’amore per la lettura e la passione per le maratone film, e prima ancora mi ha insegnato ad andare in bicicletta, ad allacciarmi le scarpe, a soffiarmi il naso e a contare fino a dieci. Difficilmente, però, arrivo al quattro quando devo prendere una decisione.
Non è una persona loquace. Non ama sprecare nemmeno una sillaba, come se alcune parole potessero consumarsi se pronunciate troppo spesso. Ma parla eccome, mio padre. Con i gesti, con gli occhi. Io e lui ci intendiamo alla perfezione stando uno accanto all’altra. Basta così. Facciamo lunghi discorsi in silenzio, soppesando i respiri. 
→ continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #9

16 venerdì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

≈ 8 commenti

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amore, blog, libro, occasioni, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, ricordi, tempo

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Il tempo è la cosa più preziosa. Ogni momento conta. Non sprecatelo, non rimandate: gli istanti sono sempre diversi e non ritornano. Il tempo passatelo con chi volete, non con chi dovete.
Guardate la neve alla finestra, in silenzio.
Leggete un libro ad alta voce.
Ascoltate la musica che preferite, ballate, cantate.
Abbracciate chi amate più che potete, fatene una scorta che possa bastarvi per sempre.
Se volete bene a una persona, diteglielo forte e chiaro. Fate pace al più presto.
→ continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #8

13 martedì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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disagio, libro, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, ricordi

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La magica melodia che parte in testa quando ti senti fuori luogo in una qualche situazione è un coro di voci che fa:
– chi me lo ha fatto fare?
– perché ho detto sì?
– quando finisce?
– … → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #7

09 venerdì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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libro, musica, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, ricordi

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Quel momento in cui ascolti la musica con le cuffie mentre ti vesti…  → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #6

06 martedì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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libro, liceo, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, ricordi, scuola

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Il liceo è quella cosa che ti arriva addosso da un anno all’altro e non riesci a capacitarti di come mai sia successa proprio a te. 
Come mai hai scelto un percorso che della materia in cui vai peggio fa cinque ore alla settimana.
Come mai tutti ti dicono: «Chissà quante amiche hai trovato!», quando in realtà con due terzi della classe non hai mai scambiato nemmeno un ciao.
Come mai pur essendo circondata da tante persone – in cortile, in aula, nei corridoi – ti senti perennemente sola e fuori luogo.
Come mai… → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #5

02 venerdì Mar 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

≈ 1 Commento

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amore, libro, musica, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, ricordi

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Chissà che ne sarà di noi tra mille anni.
Che fine faranno l’affetto che non ti ho mai mostrato fino in fondo, le nostre canzoni, i nostri messaggi affidati a pezzi di carta scarabocchiati, le nostre foto scattate fuori fuoco e appese a fili di lana. Se li mangerà il vento, li masticherà il tempo, così lentamente da far sembrare tutto un sogno, come se niente fosse mai accaduto davvero.
 → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #4

27 martedì Feb 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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Tag

libro, neve, nostalgia, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, ricordi, young adult

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La nostalgia è una cosa strana.
A volte ha il sapore dolce delle Zigulì all’arancia che mangiavo da bambina prima di ogni tema in classe. Forse è anche per questo che mi piace tanto scrivere. → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Una città che profuma di pane, regge incantate, zucchero filato e altre magie

07 giovedì Gen 2016

Posted by Giorgia Penzo in Parigi è sempre una buona idea

≈ 56 commenti

Tag

arte, blog, francia, Maria Antonietta, natale, parigi, paris, ricordi, Versailles, viaggi, viaggiare

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Parigi è così.
In mezzo all’odore di pioggia e caldarroste che pervade l’aria s’intrufola quello di pane caldo. Comincia all’alba, esplode alla mattina, perdura fino alla sera, poi ricomincia. Cercare riparo sottoterra è inutile dal momento che le boulangeries abbondano pure nelle metro. È una delle cose più confortanti al mondo.

Le Feste ormai sono finite in soffitta, negli scatoloni, insieme agli ultimi balocchi sopravvissuti fino alla Befana. Da oggi la maggior parte di noi è tornata definitivamente alla sua vita “normale”, almeno fino alla prossima carica di numeretti rossi sul calendario. Io, guardandomi indietro, mi sento di tirare qualche somma: Natale 2015 è stato strano rispetto a quello dell’anno scorso.
Parigi sembrava intrappolata in un limbo: niente albero di Natale a Notre-Dame, nessun fuoco d’artificio, decorazioni ridotte al minimo, atmosfera lieve e il sentore che vigilare fosse meglio che festeggiare. Ma è stata solo un’impressione: la città è viva, amata e piena di speranza, ora più che mai.
Niente mi ha impedito di apprezzarla al meglio, visitare angoli nuovi oltre che vivere esperienze inedite.
Per quante volte una persona possa tornarci, Parigi non finisce mai.

chamos

Per prima cosa mi sono recata in uno dei miei luoghi preferiti: Versailles.
La prima ragione è stata la mostra Le Roi est mort in occasione del 300° anniversario della morte di Luigi XIV.
Divisa in 10 sale (la perdita del Re; Luigi è morto; autopsia e imbalsamazione; esibizione ed effigi; la corte in lutto; il corteo funebre; preparazione del funerale; a Saint-Denis; tombe e mausolei; dai funerali monarchici a quelli nazionali) ripercorre i momenti successivi alla dipartita di Luigi il Grande.
Un’esposizione pomposa, lugubre, macabra e solenne. Da non perdere (fino al 21 febbraio 2016).

20151226_161602

La seconda ragione è stata ancora più entusiasmante: mentre quest’estate ero riuscita a vedere gli Appartamenti Privati della Regina, questa volta ho conquistato un posto per la visita guidata alla scoperta dei Lieux Cachés, i luoghi nascosti della Reggia che non sono aperti alla visita ordinaria.

versailles

Il conferencier ci ha guidati attraverso una miriade di sale di rappresentanza, passaggi segreti, stanze private e nidi intimi utilizzati da sovrani e regine dall’epoca del Re Sole…

Appartamenti Privati del Re

Appartamenti Privati del Re

Passaggio che unisce gli Appartamenti Privati del Re agli Appartamenti privati della Regina

2

Biblioteca privata di Luigi XVI

Biblioteca privata di Luigi XVI

Libreria del cabinet des Dépêches (Appartamenti Privati del Re) dove Luigi XV e Luigi XVI aprivano la loro corrispondenza segreta.

Libreria del cabinet des Dépêches (Appartamenti Privati del Re) dove Luigi XV e Luigi XVI aprivano la loro corrispondenza segreta.

… fino agli Appartamenti di Madame de Pompadour, favorita di Luigi XV prima di Madame du Barry.

Madame de Pompadour rappresentata come Diana cacciatrice. Dipinto di Jean-Marc Nattier (1746)

Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour rappresentata come Diana cacciatrice. Dipinto di Jean-Marc Nattier (1746)

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Dopo troppe volte che rimandavo ho finalmente preso un treno alla Gare de Lyon alla volta di un’altra reggia meno conosciuta e frequentata di Versailles.
Il Castello di Fontainebleau, dimora in stile rinascimentale dei sovrani francesi da Francesco I fino a Napoleone III, si trova a una sessantina di chilometri a sud-est di Parigi ed è una meta che spero di approfondire meglio in futuro. Purtroppo per mancanza di tempo ho potuto visitare soltanto le stanze principali e ho dovuto rimandare una passeggiata nei favolosi giardini.
Un motivo in più per tornare. :)

6

Anche Maria Antonietta e Luigi XVI vi soggiornarono durante gli spostamenti autunnali della corte: feste, balli, stagioni teatrali, battute di caccia nell’immenso parco, giochi d’azzardo: fu proprio in questo castello che l’ultima regina di Francia rimase accanto al tavolo da gioco per trenta ore di fila.

7

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Questo viaggio mi ha regalato attimi unici.
C’è stato il momento della contemplazione davanti alle Ninfee di Monet al Musée de l’Orangerie, che non avevo mai visto.

Così come di fronte alle vetrate perfette della Sainte-Chapelle, tanto leggere alla vista da sembrare di pizzo.

schapelle

E quello dinnanzi agli sfavillanti decori delle Galeries Lafayette per il periodo delle Feste.

lafayette

C’è stato anche il tempo per iniziare l’anno con (abbondante) dolcezza sugli Champs-Élysées.

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Ma il momento più bello, il più atteso, l’ho lasciato per ultimo. Per la prima volta nella storia, al Grand Palais, è stata organizzata una mostra personale di Elisabeth Vigée Lebrun, straordinaria artista e ritrattista di Maria Antonietta.

Vi racconterò di lei e dell’esposizione in un post interamente dedicato. Vi do quindi appuntamento alla prossima settimana per condividere con voi una delle giornate più indimenticabili che abbia mai vissuto. :)

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Un anno fa ero nel 1890

13 venerdì Feb 2015

Posted by Giorgia Penzo in I miei viaggi, Pensieri

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blog, carnevale, nostalgia, passato, Pensieri, ricordi, ricordo, san marco, venezia

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Un anno fa (giorno più, giorno meno) mi trovavo a Venezia per il Carnevale. Sì, Carnevale con la c maiuscola, perchè per me non ne esiste uno più bello, suggestivo, onirico e indimenticabile come quello passato in Piazza San Marco.

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Ombrello: Pasotti. Abito: La Bottega del Teatro (Reggio Emilia)

Lo so, avrei dovuto scegliere un costume settecentesco. Ma che ci posso fare? Amo troppo il periodo vittoriano. Scegliere l’abito, passeggiare tra la folla sottobraccio all’uomo che mi sopporta ogni giorno, vivere la città nel suo periodo dell’anno più splendente è stata una delle esperienze più intense della mia vita.

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Piazza San Marco

Ricordo il treno preso per un soffio, la pioggia battente, il freddo, le pause “tè caldo e biscotti” per tornare a sentire le dita, la gonna pesante per tutta l’acqua assorbita dal tessuto. Ma non importava. Ero felice.
Un anno fa mi trovavo nel 1890 e dentro quel vestito verde ci stavo molto, molto comoda. Era come se il mio corpo, dopo aver indossato corpetto e tournure, avesse sospirato: finalmente.
Una volta tolta la maschera, di Venezia rimane addosso il dondolio ereditato dal vaporetto. Dopo poco scompare e dai piedi stanchi torna tra le acque smeraldo del Canal Grande, a cui appartiene. Quando poi alla fine passa anche quella sensazione, resta la nostalgia. Quella invece dura a lungo. Ed è tanta. Troppa.

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Caffè Florian

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Ama il cinema, la mitologia, l’Art Nouveau, divorare biografie di personaggi storici femminili e scappare a Parigi alla prima occasione.

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