Grazie di cuore alla maestra Graziella Licchelli e ai suoi alunni di 4^A “E. De Amicis” dell’Istituto Comprensivo Presicce-Acquarica (Lecce) per l’accoglienza e il grande lavoro svolto in classe su Il custode di Elias (Il Battello a Vapore). Essere vostra ospite oggi è stata una bellissima esperienza: ci siamo detti tante cose, e i bambini hanno fatto moltissime domande interessanti. Questi sono momenti inestimabili 🔖🐾
Oggi ricorre la Giornata Internazionale dei #calzinispaiati: un’iniziativa per celebrare tutte le diversità, diffondere l’accoglienza, sottolineare l’importanza dell’inclusività e del rispetto reciproco.
Il custode di Elias(Il Battello a Vapore) si fa promotore di questi temi attraverso parole e illustrazioni che diventano messaggio di solidarietà, amicizia e di accettazione degli altri.
La #giornatadeicalzinispaiati è nata in una scuola primaria: continuiamo a far sì che la scuola sia uno dei luoghi privilegiati in cui diffondere il valore che la diversità è ricchezza.
– Ti piaceva fare il soldato? Konrad scuote la testa. – Mi ha obbligato mio padre ad arruolarmi. – Perché? – Ha detto che era mio dovere difendere il mio paese, rendere onore al Führer fino alla fine. – Chi è il Führer? – La guida del popolo tedesco, il nostro capo. – Quello che ti ha ordinato di sparare ai bambini? – domanda Elias, cristallino. Il ragazzo respira una, due, tre volte, e sembra non voler più parlare. – Lui dice che siamo di due razze diverse. Io sono biondo e ho gli occhi azzurri, vedi? – Konrad si passa la mano tra i capelli corti. – Tu sei castano e hai gli occhi scuri. Io sono ariano, tu ebreo. – E allora? – Allora questo ci rende diversi, incompatibili. Capito? Elias prende tempo per ragionare: – No. – Non possiamo lavorare negli stessi posti, frequentare gli stessi posti, vivere negli stessi posti. Avere gli stessi diritti. – Quindi noi non possiamo esistere? Il ragazzo prende un lungo respiro. – Questo è quello che vorrebbe il Führer. – E tu cosa vuoi? – Vorrei che la guerra finisse presto, Elias. Vorrei che non fosse mai cominciata. – Ma tu ci credi a quello ti hanno detto a scuola sugli ebrei? – Da piccolo era impossibile pensarla in modo diverso. – E adesso, invece? – Adesso credo a quello che sento qui –. Konrad si tocca la giacca all’altezza del cuore. – Ho sparato, è vero. Gli altri soldati avrebbero sparato a me se mi fossi tirato indietro. Funziona così. Ho visto molti ragazzi fare una brutta fine per questo. Loro selezionano solo i più spietati, i più fedeli. Ma poi è successo che mi sono rifiutato. Che ho detto no, mai più. Credevo di avere paura ma non ne ho avuta. Ne avevo prima, quando sparavo. Dopo no. Da quando ho lasciato scappare quella famiglia non ho più avuto paura di niente.
Alcuni preziosi contributi su Il custode di Elias (Il Battello a Vapore) durante la Settimana della Memoria. Scuole, biblioteche, bookblogger, librerie: Elias e Caleb stanno compiendo un altro grande viaggio ♡
Questa settimana, in cui si commemora il Giorno Della Memoria, avrò il piacere di essere ospite di alcuni istituti scolastici della Val d’Enza: della Scuola Primaria “Neria Secchi” e della Scuola Primaria e Secondaria “Maria Ausiliatrice di Bibbiano”, e dell’Istituto “Santa Dorotea” di Montecchio Emilia.
Il custode di Elias (Il Battello a Vapore) è il filo che ci lega: vederlo entrare nelle classi con così tanto entusiasmo è una grandissima emozione 🐾
Oggi, su Il Resto del Carlino, potete trovare l’articolo di Lara Maria Ferrari con un approfondimento e un riepilogo dei prossimi appuntamenti sul territorio della provincia di Reggio Emilia.
Cosa c’è nella borsa della maestra al rientro delle vacanze di Natale? In quella di Federica c’è posto anche per Il custode di Elias (Il Battello A Vapore, Serie Arancio, Alta Leggibilità), per iniziare a parlare della Giornata della Memoria.
Questo libro nasce per i piccoli ma sussurra ai grandi. Ed è proprio agli adulti che affido questa avventura, che esorto sottovoce: partiamo insieme. Nelle prossime settimane avrò il grande piacere di incontrare alcune classi di primaria e secondaria della Val d’Enza e dialogare sui temi del libro insieme ai ragazzi e ai loro insegnanti. Anche la maestra Vanessa, dopo averlo amato tanto, leggerà Il custode di Elias ai suoi alunni. Così Elias e Caleb, in punta di piedi e di zampe, iniziano a entrare nelle scuole. E spero anche nel cuore di tanti studenti ♡
1945. Elias ha 8 anni e un giorno le SS fanno irruzione in casa e portano via i suoi genitori. Lui resterà nascosto, assieme al suo fedele amico peloso Caleb, fino a quando in casa non ci sarà più nessuno. Le strade sono vuote, ci sono vestiti e valigie abbandonate per terra, ragazzini come lui o poco più grandi raccolgono quel che può servire loro. Non c’è più cibo, tutto è diverso ora che non ci sono più mamma e papà. Elias vuole raggiungere i suoi genitori “nei campi”, ignorando che cosa siano davvero questi campi, come solo l’innocenza di un bambino può fare. Peccato che debba affrontare la cruda realtà…
Protagonista indiscussa di questo libro è l’amicizia tra un bambino ebreo e il suo cane; la narrazione è affidata proprio a Caleb che, per mantenere la promessa fatta alla mamma prima che la portassero via, protegge e accompagna Elias in un lungo viaggio. Lungo viaggio che porterà entrambi ad affrontare pericoli ma, soprattutto, la cruda realtà dei fatti.
Non fatevi ingannare dal fatto che sia edito da Il Battello a Vapore e che l’età di lettura indicata sia 9+: questo libro colpisce dritto al cuore, fa male, fa ridere, fa piangere dalla terza pagina fino alla fine della storia, fa riflettere sul dramma dell’Olocausto. Questo libro parla di guerra, di discriminazione, di crudeltà, ma anche di amore, di fedeltà e lealtà, di amicizia e di fratellanza.
Non lo voglio negare, mi sono emozionata tantissimo e ho versato non poche lacrime leggendolo. Una narrazione estremamente scorrevole e semplice, assolutamente non banale né infantile, toccante e che si fa leggere in un paio di ore.
Assolutamente una lettura consigliata per il Giorno della Memoria (per chi insegna), ma che consiglio caldamente a tutti. Dico sul serio.