• Chi sono ❝ ❞
  • ❈ ROMANZI ❈
    • Duologia di Red Carpet
    • Ritratto di dama
    • Ogni giorno come il primo giorno
  • ❈ RACCONTI ❈
    • La Stella di Seshat
    • Nelle ombre
    • Colei che porta la vittoria
    • Breve memoriale di una principessa negromante
    • Il regno dell’Effimera
    • La ballerina d’argento
    • Il riflesso di Carola
  • ❈ SAGGISTICA ❈
    • I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo
  • Pensieri ☁
  • Arte ~ Cultura
  • Parigi è sempre una buona idea ☕
  • I miei viaggi ✈
  • Recensioni e dintorni ☘
  • Quel che oggi ormai è storia ∞
  • Contatti ✉
  • Cookie Policy ◍

Gio.✎

~ Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. Io non vorrei indossare altro.

Gio.✎

Archivi tag: simbolismo

Sentieri silenziosi, tombe loquaci

08 mercoledì Giu 2016

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 34 commenti

Tag

arte, bellezza, cimitero, cultura, morte, ottocento, simbolismo, tombe

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Quieti, sospesi nel tempo, immutati, inglobati nella vegetazione, custoditi dai gatti che – come vuole la tradizione – stanno un po’ di qua e un po’ di là.
Per quanto siano luoghi dedicati al ricordo e al cordoglio, i cimiteri – soprattutto i più antichi – non sono necessariamente mete tristi. Molti oggi sono giardini e riserve naturali; tanti conservano segreti e leggende vecchi di cent’anni e più. Ma non solo. Passeggiare in certuni non è così diverso dal visitare un museo.
In particolare, quelli costruiti tra il 17° e il 18° secolo sono ammantati da un velo di mistero irresistibile: come ogni dipinto che si rispetti sono ricchi di simboli nascosti che ci narrano una storia celata sotto quella che mostrano apertamente.
In tutte le culture del mondo e fin dalla notte dei tempi, il simbolismo ha dato la possibilità di raccontare (e racconta tuttora) ciò che non si poteva esprimere a parole: aspettative riguardo la vita nell’aldilà, buoni auspici, rappresentazioni virtuose dei trapassati, i dolori e le speranze di chi è rimasto… insomma, miriadi di storie mute e dettagli silenziosi scolpiti nella pietra.

A noi che visitiamo i cimiteri monumentali per omaggiare con un fiore il nostro scrittore o compositore preferito, alcune sculture – a volte vere e proprie opere d’arte – potrebbero sembrarci un mero ornamento, tuttavia non è così. Ogni cosa ha un significato nascosto. Ogni luogo, anche quello che sembra il più lugubre, può celare bellezza e speranza.

✥ TESCHIO ALATO
Popolare specialmente tra il 17° e il 18° secolo, il teschio alato simboleggia la fugacità della vita e l’anima che si eleva nell’aldilà. passeggiata_con_la_morte✥ CLESSIDRA ALATA
Simile al teschio alato, la clessidra con le ali aperte indica la rapidità con cui scorre il tempo. Il movimento della sabbia contenuta nella clessidra è verso il basso e può simboleggiare il ritorno dell’uomo alla terra. Inoltre le due parti della clessidra passano reciprocamente da una dimensione di pienezza e una di vuoto.
Qui il tempo che vola (e con lui la vita) viene rappresentato in modo letterale: le ali sono simbolo del movimento e del cambiamento di stato. Alati sono i piedi di Mercurio o Ermes, accompagnatore del anime dei morti nella cultura greco-romana. Hanno ali Thanathos e Hypnos, così come i demoni e gli angeli.
passeggiata_con_la_morte_classidra

✥ MANI CHE SI STRINGONO
Le mani sono molto comuni sulle tombe: possono puntare verso l’alto come ad indicare il Paradiso, oppure verso il basso alla stregua di un messaggio divino per chi ancora cammina sulla terra. Spesso due mani raffigurate nell’intento di stringersi rappresentano un ultimo saluto, specialmente sulle tombe di una coppia sposata quando uno dei due coniugi è venuto a mancare mentre l’altro è rimasto.
passeggiata_con_la_morte_mani✥ TORCIA ROVESCIATA
Una torcia rovesciata con la fiamma rivolta al terreno simboleggia la vita dopo la morte: indica che l’anima sta ancora bruciando nell’aldilà.
passeggiata_con_la_morte_torce✥ COLOMBA
Presente per lo più sulle tombe di donne decedute ancora giovani, la colomba rappresenta pace, dolcezza e purezza. A volte viene rappresentata nell’atto di ascendere al cielo, oppure scolpita mentre giace morta se la dipartita della persona cara è avvenuta improvvisamente. Nella tradizione cristiana la colomba è simbolo dello Spirito Santo.
passeggiata_con_la_morte_colomba✥ ROSA SPEZZATA
Il fiore della rosa – oltre a essere un simbolo mariano – simboleggia l’età della donna quando è venuta a mancare. Se si tratta di un bocciolo o di una rosa in piena fioritura e lo stelo spinato è spezzato, significa che la ragazza è morta prematuramente.

✥ TRONCO D’ALBERO
Le tombe realizzate con la forma di un ceppo d’albero simboleggiano una giovane vita recisa all’improvviso.
passeggiata_con_la_morte_tronco✥ GRANO
Portatore dei misteri della vita che rinasce nel seme che muore, alimento base per millenni, nell’Antico Egitto era simbolo di resurrezione legato al dio Osiride, divinità degli inferi e dell’agricoltura. ll grano, insieme ad altri simboli come le foglie di quercia, rappresenta una lunga vita e ciò che è stato raccolto dalla Mietitrice una volta giunto il momento.
passeggiata_con_la_morte_grano✥ AGNELLO
Il biancore del suo manto e la sua fragilità ne fanno un simbolo d’innocenza e di purezza. Generalmente presente sulle tombe dei bambini, nella tradizione cristiana può essere anche un riferimento a Gesù, l’Agnello di Dio.
passeggiata_con_la_morte_agnello✥ LIBRO APERTO
Rappresenta il libro della vita, l’amore della persona per la letteratura, o può essere un riferimento alla Bibbia. Il libro aperto simboleggia l’apertura del cuore a Dio, nonché tutte le azioni meritevoli di memoria compiute nella vita della persona defunta.
passeggiata_con_la_morte_libro✥ URNA DRAPPEGGIATA
Molto comune nei cimiteri dell’epoca Vittoriana, rappresenta la separazione tra i vivi e i morti. Il drappo o velo simboleggia una sorta di sudario protettivo per l’anima, oltre ad essere un’iconografia di ispirazione classica della morte.
passeggiata_con_la_morte_urna✥ CANCELLO APERTO
La porta è un motivo che ricorre con una certa frequenza nell’arte funeraria occidentale, dall’epoca etrusco-romana al XIX secolo.
Cancelli aperti simboleggiano il passaggio nel Paradiso, la partenza dalla terra dei vivi per raggiungere l’aldilà. Nel mondo cristiano potrebbero rinviare all’idea dell’attesa del giudizio: il morto è statico, ma in una dimensione provvisoria di attesa. La porta non completamente chiusa sembra anche simbolicamente spezzare l’unidirezionalità che la morte impone alla vita, sottolineando l’idea di una possibile comunicazione tra i due mondi.
646b8a2d30d3c32f62d112f781eeef7f

Questi sono solo alcuni esempi dei tanti espedienti narrativi dei nostri predecessori: potreste imbattervi senza difficoltà in raffigurazioni di cani, cigni, cicogne, barche, cipressi, catene, conchiglie, cornucopie, lucerne, gigli, melograni, serpenti e così via, oltre che a continui rimandi alla cultura greco-romana, etrusca e all’Antico Egitto.
Noi – abituati a tombe semplici dove campeggia una fotografia, un paio di date e a volte una frase standardizzata – potremmo guardare alle costruzioni della borghesia dell’Ottocento come a qualcosa di bizzarro e pomposo.
Eppure il cimitero, come già notava il sociologo Jean-Didier Urbain, rappresenta una risorsa inestimabile, “una sorta di enorme biblioteca, dove si possono consultare le biografie di migliaia di persone, i loro alberi genealogici, cercare informazioni sulla storia economica, politica e culturale di una città o di una nazione, e sfogliare i volumi enciclopedici della loro storia dell’arte e del costume“.

La prossima volta che capiterete in una di queste città ottocentesche dei morti, fermatevi un istante tra i suoi sentieri: guardate cosa tiene in mano quell’angelo, cosa indica quel putto, da che è parte è voltata quella statua, quali fregi compaiono vicino agli epitaffi.

“Dead men tell no tales”. I morti non raccontano storie, dicono. Ed è vero, le sussurrano. Voi sapete ascoltare?

Fonti
- A Graphic Guide to Cemetery Symbolism
- Dizionario dei simboli funerari

Condividi l'articolo su:

  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Dalle cornici floreali di Mucha ai Fiori del Male di Baudelaire: la Belle Époque in scena a Milano

16 martedì Feb 2016

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 24 commenti

Tag

art nouveau, arte, baudelaire, belle epoque, boldini, book, fiori, i fiori del male, libri, Milano, mondadori, mucha, pittura, poesia, simbolismo

Appena posso, adoro tornare nella Belle Époque.
Che sia attraverso un libro, un film o un evento – se si presenta l’occasione – non mi tiro mai indietro. Questa volta Milano mi ha regalato un tripudio di mostre in tema, ed io non mi sono fatta pregare. :)

Dopo l’immancabile tour nella libreria Feltrinelli in Piazza Duomo (ho acquistato Paris di Edward Rutherfurd, e ancora non mi capacito di come mai abbia aspettato tanto per leggerlo), ho inaugurato il weekend con Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau, il vero motivo della mia visita (in attesa di andare, un giorno, al museo a lui dedicato a Praga).

tumblr_o2mwpfVjan1uc96o1o1_1280Lo stile di Mucha è inconfondibile e sublime, la sua arte ha una potenza suggestiva senza pari: sceglie le donne per simboleggiare le stagioni, le ore, le stelle, le arti, le pietre preziose. Le incorona con fiori e aureole di mosaico, le incornicia in selve di foglie e boccioli, dal verde acqua a tutte le sfumature del rosso.
Le acconciature sono morbide, i vestiti impalpabili come petali; in un turbinio di riccioli e spirali, i capelli lunghissimi danzano in un vento lontano che si può solo immaginare. Alcune sembrano fate, altre dee di un tempo ormai perduto.
Le sue muse sono sensuali, pericolose ed eteree come la Natura stessa. E bellissime.

A. Mucha - Le Arti (1898). Da sinistra: Musica, Poesia, Pittura, Danza.

Alfons Mucha – Le Arti (1898). Da sinistra: Musica, Poesia, Pittura, Danza.

A. Mucha - Le Stagioni (1896) Da sinistra: Primavera, Estate, Autunno, Inverno.

Alfons Mucha – Le Stagioni (1896)
Da sinistra: Primavera, Estate, Autunno, Inverno.

Il nucleo principale della mostra al Palazzo Reale è costituito da oltre 100 opere tra affiches, pannelli decorativi, manifesti teatrali e pubblicitari provenienti dalla Richard Fuxa Foundation. A queste si aggiungono una serie di ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, sculture e disegni di artisti e manifatture europei affini alla sensibilità di Mucha, in bilico tra l’esotico e il misterioso.

La mostra – davvero imperdibile – resterà a Milano fino al 20 Marzo 2016, dopodiché si sposterà al Palazzo Ducale di Genova dal 30 aprile al 18 settembre 2016.

A. Mucha - La Luna e Le Stelle (1902). Da sinistra: La Stella della Sera, La Luna, La Stella del Mattino, La Stella Polare

Alfons Mucha – La Luna e Le Stelle (1902). Da sinistra: La Stella della Sera, La Luna, La Stella del Mattino, La Stella Polare.

A. Mucha - Le pietre preziose (1900). Da sinistra: Topazio, Rubino, Ametista, Smeraldo.

Alfons Mucha – Le pietre preziose (1900). Da sinistra: Topazio, Rubino, Ametista, Smeraldo.

Di ben altro respiro (anche perchè lo spazio espositivo è maggiore) è la mostra dedicata al Simbolismo che esplora l’arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra.
Il percorso si sviluppa tra più di 130 opere tra dipinti, sculture, grafiche e installazioni accompagnate dai versi delle poesie di Baudelaire e immerse in un’atmosfera onirica, a tratti cupa e cullata dalla musica, dominata dai fiori di papavero: demoni, angeli, sirene, unicorni, sfingi, donne fatali…
Avere una copia in borsetta de I Fiori del Male, da sfogliare sui divanetti davanti ai quadri, ha reso il “viaggio” ancora più profondo.

La mostra resterà al Palazzo Reale di Milano fino al 5 giugno 2016. Nel caso foste interessati sia a questa che a quella di Mucha, conservate il biglietto della prima che intendete visitare: se lo presentate alla cassa avrete diritto a un ingresso ridotto per la seconda mostra.

Giulio Aristide Sartorio - La Sirena (1893)

Giulio Aristide Sartorio – La Sirena (1893) “Uomo libero, sempre tu amerai il mare! Il mare è il tuo specchio; tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima. Il tuo spirito non è abisso meno amaro”. (C. Baudelaire)

Franz von Stuck - Lucifero (!890)

Franz von Stuck – Lucifero (1890)

Attilio Mussino - Il sonno, i sogni (1905)

Attilio Mussino – Il sonno, i sogni (1905) “Ero morto deluso, e la paurosa aurora già m’avvolgeva. Tò, è dunque tutto qua? La tela era già alzata e io aspettavo ancora”. (C. Baudelaire)

Infine, una chicca: la Belle Époque – La Parigi di Boldini, De Nittis e Zandomeneghi raccontata al GAMManzoni fino al 21 febbraio 2016 è un piccolo scrigno che racchiude 35 opere dei tre principali protagonisti della pittura italiana nella Parigi di fine Ottocento/inizio Novecento. Tra tutti spiccano le meravigliose signore di Boldini.
E sono ancora i fiori – per una volta metaforici – ad accompagnare lo spettatore in questa passeggiata nell’arte davvero indimenticabile.

L’artista esalta il loro ego ritraendole spesso soltanto un attimo prima che, sopraggiungendo l’autunno della vita, la loro bellezza appassisca per sempre, che le loro foglie di rose profumate comincino a cadere. A volte, come uno stregone, raccoglie i fragili petali e con un gesto d’amore ricompone quei fiori appassiti restituendogli un attimo di eterna primavera. – Panconi, 2008

07 – Giovanni Boldini

Giovanni Boldini – Testa bruna (1890-1892)

Giovanni Boldini - La Contessa de Rasty in piedi (1878)

Giovanni Boldini – La Contessa de Rasty in piedi (1878)

Mademoiselle-Laure-1910-olio-su-tela-collezione-privata

Giovanni Boldini – Mademoiselle Laure (1910)

Condividi l'articolo su:

  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Translate

in libreria

TUTORIAL

Consigli pratici su come scrivere un buon articolo e migliorare il proprio blog

Bookshop

Facebook

Facebook

Twitter

I miei Cinguettii

TOP 10 – Gli articoli più apprezzati

  • Chi sono
    Chi sono
  • 10 motivi per cui l'estate non fa per me
    10 motivi per cui l'estate non fa per me
  • La strada addosso
    La strada addosso
  • Un blog è un rifugio, i lettori sono ospiti: breve manuale per una perfetta padrona di casa (ovvero consigli pratici per scrivere un articolo)
    Un blog è un rifugio, i lettori sono ospiti: breve manuale per una perfetta padrona di casa (ovvero consigli pratici per scrivere un articolo)
  • L'irresistibile fascino di un appuntamento al buio... con un libro
    L'irresistibile fascino di un appuntamento al buio... con un libro
  • Je Suis Parisienne
    Je Suis Parisienne
  • La morte e l'amore
    La morte e l'amore
  • Quel che noi abbiamo di meraviglioso
    Quel che noi abbiamo di meraviglioso
  • Una città che profuma di pane, regge incantate, zucchero filato e altre magie
    Una città che profuma di pane, regge incantate, zucchero filato e altre magie
  • La primavera è alle porte e qualche fiore, da quest'anno, sarà petaloso
    La primavera è alle porte e qualche fiore, da quest'anno, sarà petaloso

Articoli recenti

  • Un pensiero sotto l’albero: ebook a 1,99 €
  • Chiacchiere con i Topi di biblioteca
  • ❈ PROMO € 2,99 ❈
  • Quasi estate
  • Secondo la teoria del multiverso
  • Colei che porta la vittoria
  • Tra 1,1 miliardi di anni
  • “Ero Petra. Sono Petra. Sarò sempre Petra. Indipendentemente dal fatto che importi a qualcuno”.
  • “Ogni giorno come il primo giorno”a 1,99€ in tutti gli store 📚
  • Ogni giorno come il primo giorno ➺ il romanzo cartaceo a 10,14 €

Leggi gli articoli che parlano di…

amore arte blog book books ebook editrice nord leggere lettura libri libro narrativa ogni giorno come il primo giorno ognigiornocomeilprimogiorno parigi Pensieri petra recensione romanzo storia

Archivi

Ricevi gli aggiornamenti

RSS Feed RSS - Articoli

RSS Feed RSS - Commenti

DISCLAIMER – TERMINI E CONDIZIONI

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/01.

Le opinioni espresse nei post sono del tutto personali e rispecchiano i gusti e le idee soggettive dell’autrice del blog.
Alcune delle immagini utilizzate negli articoli sono state liberamente attinte dal web e considerate, in buona fede, di pubblico dominio. Chi ne possiede i diritti esclusivi può contattarmi per richiederne l’eliminazione immediata.
Le fotografie presenti nei reportage di viaggio sono di proprietà dell’autrice di questo blog.

I commenti ai post sono liberi e possono non rispecchiare le opinioni dell’autrice del blog. Gli autori degli stessi sono tenuti a prendersi la responsabilità delle proprie opinioni espresse qui pubblicamente. I commenti offensivi saranno comunque eliminati a insindacabile giudizio dell’autrice del blog. Quest’ultima, inoltre, non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo. Anche per questo motivo l’autrice si riserva il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso.

 

Gli articoli sono redatti dall’autrice del blog e – fatto salvo comunicati stampa o dove esplicitamente specificato – rientrano nella sua esclusiva proprietà intellettuale.

Licenza Creative Commons
Il contenuto di questo blog è protetto da una Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

INFORMATIVA COOKIE

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Clicca sul banner per saperne di più.

Follow Gio.✎ on WordPress.com

Chi sono

Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. Lei non vorrebbe indossare altro.
Ama il cinema, la mitologia, l’Art Nouveau, divorare biografie di personaggi storici femminili e scappare a Parigi alla prima occasione.

Lettori del blog

  • 129.970 lettori sono passati di qui

Vuoi seguire il blog ma non sei iscritto a Wordpress? Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere le notifiche dei nuovi post. Non riceverai né spam né email pubblicitarie.

Unisciti ad altri 29.923 follower

  • Facebook
  • Twitter
  • Goodreads
  • Tumblr
  • Instagram

WordPress.com.

Annulla

 
Caricamento commenti...
Commento
    ×
    loading Annulla
    L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
    Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
    Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.
    Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
    Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: