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Gio.✎

~ Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. Io non vorrei indossare altro.

Gio.✎

Archivi tag: vita

Secondo la teoria del multiverso

09 giovedì Apr 2020

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 6 commenti

Tag

multiverso, Pensieri, scelte, scrittura, seconda possibilità, universi paralleli, vita, what if

Secondo la teoria del multiverso esisterebbero molteplici universi paralleli in cui ciascuna decisione che ognuno di noi prende in questo mondo ne creerebbe dei nuovi: mondi dove non abbiamo perso quell’occasione; dove non abbiamo avuto paura di dire di sì o di no; dove non abbiamo accantonato i nostri sogni; dove abbiamo scelto di seguire il nostro cuore; dove quel giorno non siamo inciampati; dove facciamo un lavoro diverso; dove siamo felici, o dove non lo siamo per niente; dove abbiamo rischiato, nonostante tutto. Dove lei è ancora viva e ci sta sorridendo.

teoria_multiverso

 

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Scivola

17 giovedì Mag 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 13 commenti

Tag

giorni, indifferenza, oggi, Pensieri, scivola, sensazioni, vita

Ci sono giorni in cui sono indifferente a tutto, a ogni singolo attimo. Qualunque cosa sento, vivo o accade mi scivola addosso e non lascia traccia. Dentro al guscio inattaccabile non si muove nulla, non trema nulla.
A volte rimango estasiata dal mio non provare niente. Perchè a me – quando accade – sembra un pregio.

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Ogni giorno come il primo giorno #21

27 venerdì Apr 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

≈ 6 commenti

Tag

amore, diario, ogni giorno come il primo giorno, Pensieri, petra, romanzo, vita

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Français | English | Español | Deutsch

Ho un debole per le cose impossibili, gli amori sbagliati, i sogni irrealizzabili, le cause perse e i treni che non passano più. La puntualità non è il mio forte, soprattutto quando c’è il cuore di mezzo. Per una volta vorrei arrivare in tempo, non incasinarmi con le parole, fare la battuta giusta al momento giusto, farti ridere – dio, quanto adoro il tuo sorriso – eppure non sai nemmeno che esisto. Odio quando i sentimenti mi sfuggono di mano, quasi fossero fatti di neve. Soffice, brillante, fragile. Già. La vedo stretta nei miei pugni. Quanto mi spaventa. Neve che aspetta solo il tuo contatto fortuito, che lotta per respingere quel calore, che alla fine si arrende, che lo accetta per diventare acqua, per scappare via. Odio invaghirmi a vanvera, tenermi tutto dentro per paura di inciampare, inciampare nei tuoi occhi, e alzare bandiera bianca ancor prima di iniziare a combattere. Vorrei che fossi attratto dai miei difetti, almeno uno. Guardami: hai l’imbarazzo della scelta. In classe sbirci fuori dalla finestra dal lato opposto al mio, siedi nel banco opposto al mio, e quando esci prendi la strada opposta alla mia. Quanto vorrei che fossimo dalla stessa parte, invece. Che andassimo nella stessa direzione. Quella di chi non sa dove andare, ma lo fa insieme… → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #20

24 martedì Apr 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

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Tag

blog, libro, matematica, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, scuola, studiare, vita

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Français | English | Español | Deutsch

Sveglia alle sei. 
Posponi. 
Sveglia alle sei e dieci. 
Posponi. 
Sveglia alle sei e venti. 
Ci rinuncio, e mentre la spengo provo ad accendermi: doccia fredda, colazione leggera, trucco leggero, felpa larga che oggi le prime due ore c’è la verifica di matematica e ho bisogno di sentirmi al sicuro. 
Raggiungo l’autobus di corsa, quasi lo perdo, salgo, riprendo fiato, combatto per un posto a sedere, vinco, accendo la musica, spingo la mente alla deriva, sguardo oltre il mio riflesso sul finestrino, zaino stretto in grembo con tutto il mio mondo dentro mentre gli altri nei posti vicini copiano i compiti. Il percorso che ho imparato a conoscere, che è sempre uguale, è diverso ogni mattina: dipende dal tempo, dalle stagioni, dalla data sul calendario. La canzone giusta, la vita sbagliata, la voglia di cambiarla mentre inciampo nel ritornello. Ricordi inestimabili di viaggi troppo brevi. 
Si torna alla realtà: scendo, mi incammino verso il cortile del polo scolastico, suona la campanella, non posso spegnere finché la mia traccia preferita non finisce, aspetto, aspetto ancora, non c’è più tempo. Mi dirigo in classe, tolgo la giacca, addosso mi tengo solo la voglia di non essere lì. Matematica è il mio incubo, lo scoglio sul quale continuo a frantumarmi. Non sono brava con i numeri. Non sono brava a fare i conti. Non seguo la logica, mi butto, non ragiono. Vado d’istinto. Io e la matematica non parliamo la stessa lingua, né a scuola né fuori. Né ora né mai… → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Ogni giorno come il primo giorno #19

20 venerdì Apr 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

≈ 1 Commento

Tag

blog, desideri, famiglia, libro, ognigiornocomeilprimogiorno, Pensieri, petra, vita

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Français | English | Español | Deutsch

Vorrei appendere a un ramo tutti i miei desideri, farli dondolare al vento, seccare al sole, tritarli così finemente da trasformarli in polvere di fata e provare a volare. Volare via, lontano da qui. Ma ho mille zavorre ai piedi: la scuola, il futuro incerto, l’amore incerto, le amicizie che non iniziano nemmeno, una famiglia impeccabile stanca di aspettare che io diventi qualcuno. Ho occhi e dita puntati addosso, e lingue taglienti dietro le spalle. É così difficile non deludere mai le aspettative. Ma come fate voi? Come si fa a vivere dovendo accontentare tutti? Cloe ha ragione. Si fa fatica a tenere il ritmo. Sì, vorrei volare via, lontano da qui. Come le farfalle che si spostano cullate dal vento. Che ne sanno le farfalle degli uragani? E di quello che succede nello stomaco delle persone? A loro di certo non importa. Le farfalle cavalcano l’aria per pochi giorni appena, poi cadono. Ma in quella manciata d’ore sono padrone del loro destino… → continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

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Piccoli regali di un temporale di quasi estate

05 lunedì Giu 2017

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 25 commenti

Tag

bellezza, bianco e nero, estate, Pensieri, pioggia, semplicità, serenità, speranza, temporale, vita

Pioggia, finestre aperte, la voce lontana di un papà arriva fino alla mia camera. Canta girogirotondo alla figlia, e lei ride.
La vita è proprio bella, nonostante tutto. Stasera, nonostante tutto, lo è di più.

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The Library of a Lifetime Prize Draw: ovvero come vincere un libro al mese per tutta la vita

10 lunedì Ott 2016

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 38 commenti

Tag

blog, book, books, concorso, Heywood Hill, lettura, libreria, libri, libro, londra, The Library of a Lifetime Prize Draw, vincere, vita

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Quando si compiono gli anni, tradizione vuole che al festeggiato vengano riservati regali e pensierini. Ma se non fosse sempre così? Se capitasse che nel giorno del compleanno di un altro quelli ricoperti di doni, inaspettatamente, fossimo tutti noi?

L’idea della libreria Heywood Hill – ubicata al 10 di Curzon Street, Mayfair, Londra – per celebrare gli 80 anni di attività è una dichiarazione d’amore alla lettura: la libreria ha deciso di indire un concorso dedicato ai lettori in cui è possibile vincere, tramite estrazione, un libro al mese per tutta la vita.
Praticamente uno dei migliori primi premi mai messi in palio.

Il fortunato vincitore non dovrà mai più comprare un libro. Gli verrà spedito un libro pubblicato da poco in formato copertina rigida, scelto appositamente dai librai secondo il gusto del lettore e consegnato in tutto il mondo, una volta al mese per tutta la vita.

Il concorso è aperto ai maggiori di 18 anni di tutto il mondo: basta compilare questo modulo on line sul sito della libreria entro e non oltre la mezzanotte di lunedì 31 ottobre 2016.
Nel format si chiede di specificare nome, cognome, indirizzo email e di segnalare il libro (oltre al suo autore) che ha significato di più nella propria vita tra quelli pubblicati in lingua inglese dal 1936, anno d’inaugurazione della Heywood Hill.
I vincitori verranno estratti a sorte nella prima metà del mese di novembre 2016 e saranno informati via e-mail entro tre giorni lavorativi. Questi dovranno prendere contatto con la libreria entro 14 giorni dall’estrazione, pena l’annullamento del premio e l’avvio di un nuovo sorteggio.

Ma sul podio ci sono anche un secondo e un terzo premio: si tratta rispettivamente di un abbonamento  A Year in Books – Hardback 12 del valore di 350 sterline (ovvero un libro con copertina rigida ogni mese per un anno scelto dai librai in base al gusto del lettore) e di un abbonamento A Year in Books – Hardback 6 del valore di 175 sterline (un libro con copertina rigida ogni due mesi per un anno scelto dai librai in base al gusto del lettore).

vincere_un_libro_al_mese-per_tutta_la_vita_2

Nel caso foste state rapiti da questi pacchetti e non risultaste tra i vincitori, non disperate: tutti gli 11 diversi tipi di abbonamenti possono essere sottoscritti e addirittura regalati.
Ogni libro arriverà a destinazione avvolto nell’iconica carta della libreria insieme a un segnalibro “Cressida Bell for Heywood Hill” diverso ogni mese.

vincere_un_libro_al_mese-per_tutta_la_vita

Partecipare a The Library of a Lifetime Prize Draw è l’occasione perfetta per prendere parte a qualcosa di mondiale e davvero unico.
L’iniziativa della Heywood Hill non è soltanto un regalo meraviglioso ma una vera e propria terapia: se una mela al giorno toglie il medico di torno, un libro al mese per tutta la vita non può che farci diventare immortali. O quasi. :)

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro. – Umberto Eco

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Luoghi comuni ne abbiamo?

16 mercoledì Dic 2015

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 53 commenti

Tag

caffè, estate, luoghi comune, mare, natale, Pensieri, riflessioni, vita

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Là fuori è pieno di gente che dà per scontato che a tutti piacciano:
– l’estate
– il mare
– il caffè
– il Natale

E il modo in cui ti fissano, poi, quando infrangi le loro certezze?
Ti guardano come se fossi atterrato da un altro mondo, ovviamente sbagliato. Hanno pietà di te, lo si capisce dal loro annuire. Dal: “ma davvero?“, nell’ultimo tentativo di farti cambiare idea. Come se non esistessero altre stagioni, altri luoghi dove passare le vacanze, altre bevande da offrire, altre feste più attese.

Sia chiaro: l’estate mi piace, ma quando ci sono i temporali; il mare mi piace, ma d’inverno; il Natale mi piace se ho bimbi accanto da rendere felici (come i miei cuginetti), se posso trascorrerlo con chi voglio e non con chi devo. Il caffè… no, quello proprio lo detesto.

Una volta ho fatto da baby sitter a un bambino di 5 anni al quale non piacevano né la cioccolata né le patatine fritte.
Anch’io all’inizio non capivo come fosse possibile. Non era normale. Poi, per fortuna, me l’ha spiegato: “non siamo mica tutti uguali, lo sai?” mi ha detto. “A me piacciono tanto i broccoli ma ai miei amici no. E meno male, se no andrebbero tutti al supermercato a comprarli, e io rimarrei senza“.

Chiaro, no?

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“Papà, ma l’amore può finire?”

09 mercoledì Dic 2015

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 48 commenti

Tag

amore, bambini, famiglia, innocenza, love, papà, Pensieri, vita

Ieri Virginia mi ha chiesto: “Papà, ma se tu e la mamma vi lasciate chi è che tiene due figlie e chi una?”
Ero in cucina che stavo affettando le cipolle, la domanda mi ha colto di sorpresa.
“In che senso, Virginia?”, ho detto.
“Siamo tre sorelle”, ha detto, “la terza sorella non potete mica dividerla a metà!”
Mi è venuto da ridere. Stavo per risponderle: “Non ti preoccupare, amore, la mamma ed io non ci lasceremo mai”, ma non volevo mentirle, perché so che ogni relazione s’inventa ogni giorno, e il torto più grande che puoi fare a te stesso, e agli altri, è proprio quello di crederti invincibile.
“Virginia”, ho detto, “se per caso la mamma ed io un giorno ci separassimo vi vedremmo tutte e tre, un po’ io e un po’ la mamma, non ti preoccupare.”
“Ma in Mrs. Doubtfire il papà vedeva i bambini solo il sabato”, ha detto.
“Virginia, certe volte quando due genitori si lasciano possono succedere delle cose”, ho detto. “Magari non si sono lasciati bene, ma litigando. Ma la mamma ed io siamo stati sempre d’accordo che, se anche ci lasciassimo, voi verreste sempre prima di tutto. Hai capito? Sempre.”
Mi ha fissato in silenzio.
“Papà”, ha detto d’un tratto. “Ma l’amore può finire?”
Ci ho pensato un attimo prima di rispondere.
“L’amore non finisce”, ho detto, “sono le persone che cambiano.”
“Le persone?”, ha detto.
“Virginia”, ho detto, “anche gli adulti crescono, sai? Tu adesso sei una bambina grande, sette anni fa eri una bambina piccola. Funziona un pochino così anche per le mamme e i papà. Io quando ho conosciuto la mamma ero una persona diversa, lo era anche lei. L’importante, quando due persone si amano, è riuscire a cambiare insieme o rispettare i cambiamenti dell’altro. I genitori, con i propri figli, fanno proprio quella cosa lì, invece fra loro certe volte non ci riescono. E’ per quello che l’amore per i figli è l’unico che non finisce mai mai.”
“Ma tu”, ha detto, “quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma?”
“Non ho capito”, ho detto.
“Come hai fatto a capire che volevi amarla?”, ha detto.
“Ah, quello”, ho detto. “L’ho capito dopo circa dieci minuti.”
“E da cosa?”, ha detto.
“Quando ci siamo incontrati la prima volta, si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli”, ho detto.
“E allora?”, ha detto.
“E allora lì ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico”, ho detto. “E io dei suoi capelli.”
“E tu ce l’avevi, l’elastico?”, ha detto.
“No”, ho detto, “ma quando la mamma lo ha scoperto ormai mi voleva già bene.”
“Papà!”, ha detto, “ma allora l’hai imbrogliata.”
“Forse un pochino”, ho detto, “ma il punto è che la mamma è stata la prima che mi abbia mai fatto venire voglia di cercare un elastico, capisci che intendo?”
Mi ha guardato per qualche secondo.
“Tieni papà”, mi ha detto, sfilandosi l’elastico che le teneva su i capelli. “Così tu e la mamma non vi lasciate.”
Lei ha riso, io per fortuna stavo affettando le cipolle.

– Matteo Bussola, disegnatore presso Sergio Bonelli Editore

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Pettegolezzi #2

08 domenica Nov 2015

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 24 commenti

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amore, dubbio, incertezze, ingiusta, innamorati, Pensieri, pettegolezzi, sensazioni, vita

Nel dubbio, innamorati. La vita sarà ingiusta comunque.

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Chi sono

Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Avete presente quegli scomodi abiti vittoriani? Ecco. Lei non vorrebbe indossare altro.
Ama il cinema, la mitologia, l’Art Nouveau, divorare biografie di personaggi storici femminili e scappare a Parigi alla prima occasione.

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