Ci sono storie, e poi ci sono viaggi. Ecco, Il custode di Elias è uno di quelli. Quando la voce narrante di questo libro mi ha annunciato: «ci penso io, fidati» non è stato semplice darle ascolto. A volte è così difficile cambiare punto di vista, fare un passo indietro, accettare di non avere il controllo su ogni dettaglio. Nella scrittura come nella vita.
Il custode di Elias è un cammino fatto di bivi, di rischi, di istanti che possono cambiare destini. Di caso e scelte. Nasce per i piccoli ma sussurra ai grandi. Ed è proprio agli adulti che affido questa avventura, che invito sottovoce: partiamo insieme.
Il libro è illustrato dal bravissimo Lorenzo Sangiò e sarà disponibile dall’8 novembre. Online è già possibile il pre-order per chi non avesse librerie vicino: https://amz.run/61f5
Ed io sono così felice di potervi finalmente dire: è vostro.
Non c’è più la guerra nel pezzo di bosco che ci sovrasta. Ci sono solamente un cane, un bambino e un ragazzo. Facciamo a gara a chi raggiunge prima un certo albero, a chi è più bravo a nascondersi, a chi riesce ad acchiappare prima l’altro. Cose normali, insomma, tra ragazzini e cani. Forse straordinarie per questo.
Per parlare di Seconda Guerra Mondiale, di legami indissolubili, di amicizia, generosità e spirito di sacrificio.
Germania, 1945. La guerra è ovunque, ma non in casa di Elias. I suoi genitori lo amano al punto di non raccontargli cosa succede davvero là fuori alle persone come loro, a quelle obbligate a indossare una stella gialla al braccio. Un giorno, però, la guerra sale le scale di quei palazzi che all’inizio aveva risparmiato. Uomini in divisa bussano insistentemente alla porta e ordinano a tutti di uscire. Elias non ha paura: sua madre gli ha insegnato cosa fare. Così riesce a mettersi al sicuro nascondendosi in una botola nel pavimento mentre i suoi genitori vengono trascinati via. Al bambino non resta altro che il suo cane Caleb, a cui sua madre lo ha affidato prima di essere portata via. Insieme partiranno per scoprire dove sono stati portati i suoi genitori. Caleb percepisce il pericolo, ma non può tirarsi indietro né fermarlo. Ha promesso di proteggere Elias e lo farà a ogni costo. Caleb, adesso, è il suo custode.
«Ho bisogno di questo diario di fortuna, di questo cumulo di giorni passati che ho deciso di chiamare come te. Senza, potrei cedere alla stessa disperazione di mamma. O peggio, pietrificarmi come ha deciso di fare papà. Ho bisogno di raccontarti com’è la vita senza di te, sorellina. Perché non so piangere, e spero ancora che tu – non so come – me lo possa insegnare.» (G. Penzo, Ogni giorno come il primo giorno)
Ogni giorno come il primo giorno, ovvero la possibilità di darsi una seconda possibilità. Petra e Cloe sono sorelle, diversissime ma indissolubilmente unite. Un sentimento, quello di Petra, che si intensifica ancora di più verso Cloe dopo la sua perdita, a causa di un incidente d’auto:
«La vita è un labirinto pieno di fosse e false piste. Eri il mio filo di Arianna e ti sei spezzata proprio mentre mi trovavo a un bivio».
Ogni giorno come il primo giorno è pronto per essere impacchettato per i vostri pensieri di Natale! Su IBS l’edizione in copertina rigida è in offerta con il 40% di sconto ♡
Il mio braccio e il suo erano così vicini che si appoggiavano l’uno all’altro con inaspettata naturalezza; eravamo io e lui – io e lui soltanto – nel mezzo di un divano troppo grande per incorniciare il nostro bisogno di contatto, e al centro di un mondo che al primo errore ci avrebbe divorato. – Ogni giorno come il primo giorno (Editrice Nord)