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I 10 migliori film dell’orrore secondo me

31 martedì Ott 2017

Posted by Giorgia Penzo in Recensioni e dintorni

≈ 55 commenti

Tag

fantasmi, film, halloween, horror, lista, mostri, orrore, paura, thriller, vampiri, zombi

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Indecisi sul film da guardare? La lista delle 10 pellicole horror/ansiogene che preferisco (impossibile metterle in ordine di preferenza!) forse potrà darvi qualche spunto e la giusta ispirazione, se non altro per eventuali regali da appioppare ad amici e parenti cinefili.

No, Intervista col Vampiro e Dracula di Bram Stoker non rientrano nell’ “horror secondo me”, così come nemmeno gli splatter “sangue ebbasta”. No, nemmeno La Mummia con Brendan Fraser. Sia chiaro, li adoro tutti, ma non entrano nel calderone. Il vero film dell’orrore è senso di oppressione, ansia e abat jour rigorosamente accesa. Se invece preferite la lettura, QUI trovate qualche spunto a tema. :)

❈ Il mistero di Sleepy Hollow ❈
ll Cavaliere Senza Testa ha agitato i miei incubi di ragazzina e anche adesso, se mi capita di riguardare questo film, non è che sia poi tanto sicura che sia tutta acqua passata. Quando ancora la coppia Burton/Depp non era scontata e faceva scrintille. Bonus: Christina Ricci.
Il mistero di Sleepy Hollow è una favola dark travestita da indagine di fine Settecento, con un pizzico di grottesco e humor nero. Se non l’avete mai visto, rimediate.


❈ The Cube ❈
Claustrofobico, incomprensibile, senza un inizio, senza una fine. Al termine della pellicola dovrete prendervi una boccata d’aria. Fantascienza? Thriller? Drammatico? Non si sa.
Un capolavoro, a patto che vi dimentichiate che abbia (parecchi) sequel.


❈ The Blair Witch Project ❈
Anche in questo caso, fermatevi al primo. Quello costato tipo dieci dollari con tre tipi sconosciuti in mezzo a un bosco che non fanno niente per tutto il tempo, in cui non succede niente per tutto il tempo, dove non si capisce niente per tutto il tempo. E per tutto il tempo hai un’ansia addosso che – se fosse per te – non ti addentreresti più nemmeno nei giardinetti pubblici.
Forse quando è uscito era un’altra epoca, forse il terrore del mostro invisibile svanisce dopo la prima visione. Sta di fatto che quella sera ho dormito con la luce accesa. Che vergogna.


❈ La Madre ❈
Quando Guillermo del Toro ci mette lo zampino, si vede. Dimenticatevi per un momento film come ESP – Fenomeni Paranormali e Paranormal Activity, i porno del genere horror: colpi di scena gratuiti e senza trama.
La Madre è un film con una storia che stringe il cuore, è un ghost movie che commuove. La creatura del titolo, definita dallo stesso regista Andreas Muschietti “un Modigliani lasciato a marcire”, ci racconta il suo passato attraverso gli incubi. Quello che può sembrare solo un amore malato a volte può rivelarsi l’unico giusto possibile.


❈ Necropolis ❈
Cosa c’è di più bello di Parigi? E cosa c’è di meglio di un mistero nascosto nelle sue viscere, nelle catacombe? Un mix di archeologia urbana, esoterismo, suggestione, mitologia e fantasmi del passato (quasi letteralmente). Semplice ma efficace. 


❈ The Others ❈
Altra ghost story con forse il colpo di scena finale più clamoroso tra tutti i film del genere. Una famiglia, due bambini affetti da una strana malattia, una casa vittoriana avvolta dalla nebbia, tre domestici che nascondono un inquietante segreto. Nicole Kidman in stato di grazia. 


❈ Rec ❈
Una storia di mostri (spagnola, non americana) raccontata attraverso la tecnica della telecamera a braccio. L’ennesima, direte voi. Eh no, Rec è una delle prime sperimentazioni di questo genere di narrazione e – secondo me – è assolutamente d’effetto. Film adrenalinico, con un po’ di caciara che non guasta. Ancora una volta, state alla larga dai sequel.


❈ Il Labirinto del Fauno ❈
L’ho già detto che Guillermo del Toro è il mio regista preferito? No? Allora meglio tardi che mai. Il Labirinto del Fauno è il film in lingua spagnola che ha ottenuto nella storia i maggiori incassi. Il mostro con gli occhi sui palmi delle mani vale tutta la visione della triste storia di Ofelia. Preparate i fazzoletti.


❈ 28 giorni dopo ❈
Un virus diffuso dagli scimpanzè provoca in chi lo contrae uno stato permanente di rabbia omicida (leggete tra le righe: zombie!). Londra diventa una città completamente deserta. Devo aggiungere altra poesia?


❈ Lasciami entrare ❈
Una storia di bullismo, amicizia, sangue e – a suo modo – amore. Un gioiello svedese basato sull’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist. Un horror delizioso, passatemi il termine.


Menzione d’onore: Nosferatu di Murnau. Il vampiro che di dissolve al sole è una delle scene più delicate e intense del cinema mondiale.
Felice Halloween a tutti!

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King Arthur – Il potere della spada: 5 motivi per cui andarlo a vedere

11 giovedì Mag 2017

Posted by Giorgia Penzo in Recensioni e dintorni

≈ 12 commenti

Tag

cinema, fantasy, film, Guy Ritchie, king arthur, recensione, warner bros

kingarthur

Il mio voto: ★★★★★

DA VEDERE PERCHÈ:

    • La regia è di Guy Ritchie: guardare un suo film è come andare sulle montagne russe. Avete presente The Snatch e Sherlock Holmes? Qui si rischia di non avere più voglia di scendere.
    • Charlie Hunnam: un dono del cielo con la faccia da teppista. Perfetto per il ruolo da protagonista.
    • Jude Law: un cattivo con i controfiocchi. Praticamente la versione oscura del suo Lanny Belardo in The Young Pope.
    • La colonna sonora: epica, veloce, dura, moderna. In una parola: pazzesca. Una delle migliori degli utimi anni, solo Tarantino riesce a fare meglio. La traccia The Devil and The Huntsman crea dipendenza.
    • Nuova rivisitazione del mito di Re Artù: un mix di azione, fantasy, atmosfere dark, urban e un approccio quasi shakespeariano che non delude.

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15 film pre anni ’60 con cui riempire la domenica (e che non potete perdervi)

13 domenica Mar 2016

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 48 commenti

Tag

amore, bianco e nero, blog, cinema, domenica, film, passato, Pensieri

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Se c’è un modo in cui adoro passare le domeniche è fare zapping in televisione e spulciare le reti locali (raramente quelle nazionali) alla ricerca di qualche film pre anni ’60.
Che sia famosissimo o sconosciuto ai più, poco importa. I dialoghi sembrano usciti da un classico della letteratura: in ogni frase trasuda un linguaggio anacronistico, aulico, ammaliante; anche l’espressione più semplice suona come una battuta teatrale. E poi sguardi che parlano più di mille scene esplicite; baci statici che altro che farfalle nello stomaco.
Gli uomini? D’altri tempi.
Le donne? Di una grazia ormai perduta che si disperano e si struggono alternando dignità a melodramma.
Nessuna parolaccia, nessun gesto volgare: la maestria del passato sta nel mostrare un polpaccio e lasciare intendere cosa accade dopo.
Gesti lenti, pause, attese, cose non dette prigioniere dietro un ventaglio di cui bisogna immaginare il colore.

Questi film, soprattutto quelli in bianco e nero, sono un confort food per l’anima.
Bisogna riempirsi le orecchie delle musiche trionfali dei titoli di testa, dei violini, delle colonne sonore classiche, dei rumori di fondo dovuti alla pellicola consunta; bisogna riempirsi gli occhi dei puntini tra il nome dell’attore e il ruolo che interpreta, della classe con cui il protagonista manda a quel paese il suo antagonista senza perdere un grammo di charme.
Che classe, signori. Che poesia.

E a voi piacciono i vecchi film? Quali sono i vostri preferiti?
Tralasciando i peplum – che adoro dal primo all’ultimo – di seguito trovate l’elenco dei 15 film pre anni ’60 secondo me imperdibili, ordinati dal più datato al più recente; purtroppo trovarli in dvd/blu-ray non è sempre facile, ma per alcuni c’è più speranza di altri.
Per completezza ho aggiunto anche un link (quando rintracciabile) al libro o alla pièce teatrale da cui è stato tratto o ha ispirato il relativo film.
Buona scorpacciata! ;)

  • Nosferatu (F.W. Murnau), 1922 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Piccole donne (G. Cukor), 1933 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Jane Eyre – L’angelo dell’amore (C. Cabanne), 1934 ➺ scheda | libro
  • L’imperatrice Caterina (J. Von Sternberg), 1934 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • La leggenda di Robin Hood (M. Curtiz), 1938 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Maria Antonietta (W.S. Van Dyke II), 1938 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Il mago di Oz (V. Fleming), 1939 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Via col vento (V. Fleming), 1939 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Casablanca (M. Curtiz), 1942 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Anna e il re del Siam (J. Cromwell), 1946 ➺ scheda | libro
  • I tre moschettieri (G. Sidney), 1948 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Il favorito della grande regina (H. Koster), 1955 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Il settimo sigillo (I. Bergman), 1957 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • A qualcuno piace caldo (B. Wilder), 1959 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Viaggio al centro della Terra (H. Levin), 1959 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro

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C’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald, quasi nuove, perchè i piedini dei bambini morti non consumano suole

27 mercoledì Gen 2016

Posted by Giorgia Penzo in Quel che oggi ormai è storia

≈ 42 commenti

Tag

bambini, blog, film, giorno della memoria, libri, Pensieri, ricordo, riflessioni, shoah

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald

più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini

anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

– Joyce Lussu, 1944

Sono tantissime le letture che raccontano la Shoah: biografie, saggi, storie di fantasia, memorie di un vissuto ancora nitido per chi è sopravvissuto e che non potrà mai essere dimenticato.
Di seguito trovate qualcosa di molto simile a un piccolo consiglio, una selezione di cinque libri approdati anche al cinema/televisione che io personalmente ho apprezzato molto:

  • La chiave di Sara ➺ romanzo | film
  • Il pianista ➺ romanzo | film
  • Il bambino con il pigiama a righe ➺ romanzo | film
  • A voce alta – The reader ➺ romanzo | film
  • L’aritmetica del diavolo ➺ romanzo | film

Non c’è altro da aggiungere, se non una cosa, un dovere di tutti: ricordare.

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❝ In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico ❞

01 giovedì Ott 2015

Posted by Giorgia Penzo in Recensioni e dintorni

≈ 25 commenti

Tag

arte, cinema, falso, film, film da vedere, la migliore offerta, recensione, Tornatore

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

La migliore offerta ha vinto il David di Donatello come Miglior Film nel 2013 e se lo è meritato tutto.

È la storia Virgil Oldman (Geoffrey Rush), un distinto e richiestissimo banditore d’asta: esperto d’arte e di falsi d’autore, raffinato, solitario, un po’ snob e ossessionato dall’igiene tanto da non separarsi mai dai suoi guanti.
Mosso da un innato timore reverenziale verso il gentil sesso che ammira quanto teme, colleziona ritratti femminili di ogni epoca: dai più rari e costosi a quelli di promettenti artisti emergenti, facendosi aiutare dal vecchio amico e complice Billy Whistler (Donald Sutherland) che rilancia per lui la migliore offerta durante le aste.

The-Best-Offer-La-migliore-offerta-The-Best-Offer__65Le sue doti di stimatore d’antiquariato vengono richieste da una misteriosa ragazza, Claire Ibbetson (Sylvia Hoeks), erede di un’altrettanto misteriosa famiglia ormai estinta che le ha lasciato in eredità maniero e mobilio da inventariare.
La giovane pare soffrire di agorafobia e per questo non abbandona mai la casa, né permette che anima viva la incontri. I due comunicano soltanto al telefono o attraverso una parete affrescata della villa che nasconde la camera dove lei si nasconde da quando è ragazzina. Lei vede lui, lui non vede lei. Claire è sfuggente, delicata, “pallida come un’incisione del Duhrer“, impaurita, bisognosa d’aiuto e orgogliosa. the-best-offerQuesto rapporto impari accende il signor Oldman d’interesse e curiosità verso la sua cliente. La condizione di Claire comincia a stargli a cuore tanto da volerla aiutare a superarla, e per questo arriva a trascurare la sua professione.
Facendosi consigliare sul da farsi da Robert (Jim Sturgess) – un giovane restauratore di antichi marchingegni col quale collabora – il signor Oldman impara piano piano a conoscerla. O almeno crede.
I personaggi secondari di questo racconto prendono vita negli ultimi venti minuti di film dove ogni tassello viene rivelato. Nessuno di loro è di contorno. E lì che Virgil, il compagno di viaggio di Claire in un inferno di cose non dette, si ritroverà a ripercorrere a ritroso tutti i dettagli con una nuova consapevolezza.

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La migliore offerta parla d’amore ma non è un film sull’amore.
Bellissimo, prezioso, triste, vero e spietato. Con una punta di speranza. I personaggi si scoprono in tutta la loro fragilità, anche quelli che all’apparenza si spacciavano inattaccabili. È impossibile andare oltre senza rivelare particolari della trama o del finale.
Questo capolavoro di Tornatore è consigliato ai sognatori ma non ai romantici. Il cuore ne esce inevitabilmente dolorante.

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Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

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