• Chi sono
  • ❈ ROMANZI ❈
    • Duologia di Red Carpet
    • Ritratto di dama
    • Ogni giorno come il primo giorno
  • ❈ LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI ❈
    • Il custode di Elias
  • ❈ RACCONTI ❈
    • La Stella di Seshat
    • Nelle ombre
    • Colei che porta la vittoria
    • Breve memoriale di una principessa negromante
    • Il regno dell’Effimera
    • La ballerina d’argento
    • Il riflesso di Carola
  • ❈ SAGGISTICA ❈
    • I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo
  • Pensieri
  • Archivio degli articoli
    • Parigi è sempre una buona idea ☕
    • I miei viaggi ✈
    • Quel che oggi ormai è storia ∞
    • Recensioni e dintorni ☘
    • Arte ~ Cultura
  • Contatti
  • Cookie Policy

gio.✎

gio.✎

Archivi tag: passato

Ogni giorno come il primo giorno #16

10 martedì Apr 2018

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri, Romanzi

≈ 3 commenti

Tag

amicizia, blog, libro, nostalgia, occasioni, ognigiornocomeilprimogiorno, passato, Pensieri, petra, scuola

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Alle scuole elementari avevo una migliore amica. Eravamo inseparabili, vivevamo in simbiosi dalla prima all’ultima campanella, quella che ci rispediva a casa con la promessa che ci saremmo riviste il mattino dopo. Sul palmo della mia mano avevo il solco del suo. Credevo saremmo rimaste legate per sempre. Quando si è piccoli è così che funziona, è un attimo illudersi che le cose belle durino in eterno.
Durante i pomeriggi che passavo da lei, dopo la merenda ci sdraiavamo sul suo letto a fantasticare su quello che avremmo fatto in futuro, insieme. Ci scambiavamo foto, sogni, confidenze. Progettavamo nei minimi dettagli eventi che avrebbero impiegato anni per realizzarsi. Non c’era motivo per pensare che non sarebbe stato così.
Poi un giorno – semplicemente – ci siamo lasciate andare. Non ricordo quando, di preciso. Ma è successo. Strade diverse, gusti diversi, scelte diverse. Succede di separarsi senza volerlo davvero, e di non fare niente per evitarlo. Poi capita di ripensarci e di chiedersi come sarebbe andata la nostra vita se avessimo scelto di tenerlo ben stretto, quel nodo. 
→ continua sulla pagina Facebook Ogni giorno come il primo giorno

 

Pubblicità

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

❝Il passato non è un pacchetto che si può mettere da parte❞ [E. Dickinson] – Le vere origini della Befana

05 giovedì Gen 2017

Posted by Giorgia Penzo in Quel che oggi ormai è storia

≈ 25 commenti

Tag

antica roma, arte, befana, dea, diana, epifania, mitologia, origini, passato, tradizioni

La figura della Befana e la festività dell’Epifania hanno origine nei riti propiziatori della fertilità che presero forma fra le popolazioni italiche nel X-VI secolo a.C.
Anticamente, infatti, Ephiphaneia (che in greco significa “manifestazione”) era la rivelazione della vegetazione – della Dea Natura – che spuntava nei campi con l’anno nuovo.

Nell’Antica Roma, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la dodicesima dopo la celebrazione del Sol Invictus il quale ricorreva il 25 dicembre, data in cui in seguito venne stabilito il Natale cristiano), la tradizione voleva che Diana – dea lunare della caccia e della vegetazione – volasse sopra le campagne col suo corteo di ninfe benedicendo la semina per il buon raccolto. La prima settimana di gennaio, infatti, era un periodo molto critico per l’agricoltura in cui non poteva gelare o grandinare, pena la morte dei semi.

origini_befana_1

Statua di Diana/Artemide con un capriolo, copia romana di originale ellenistico (Parigi, Museo del Louvre)

origini_befana_3

Guillaume Seignac, Diana cacciatrice. Olio su tela (collezione privata)

La Chiesa la considerò malefica, trasmutando la sua figura in quella di una strega, ma poiché il culto persisteva ne accettò una modifica: Diana diventò vecchia e brutta ma benefica, mescolandosi con la dea Strenia che nel solstizio d’inverno portava doni ai bambini romani; la strenna, il regalo che è d’uso fare o ricevere periodo natalizio, deriva proprio dallo scambio di doni augurali durante i Saturnalia, il ciclo di festività romane che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre in onore del dio Saturno.
Via via questo accomodamento si trasformò in un mito, poi nella favola che oggi fa parte del nostro folklore.

Poiché nelle campagne sopravvisse a lungo la religione pagana, soprattutto nelle dee legate alla fertilità dei campi, la Chiesa si ingegnò a creare Santi che sostituissero questo compito, inventando la benedizione dei campi, degli animali, degli attrezzi da lavoro, del raccolto e così via; ma nelle campagne per oltre un millennio – e addirittura quasi per 1500 anni in alcune zone – restò in auge la dea Diana, riedizione della dea Dia (protettrice della fecondità della terra e ancora più antica) da cui proviene il termine Dio. Sostituire Dia o Diana con un termine maschile complementare sembrò più facile, e in effetti funzionò.

origini_befana_2

Stele rappresentante prefetto del pretorio che compie un sacrificio a Dia (Colonia)

Nella Befana rivivono simbolicamente culti pagani, antiche consuetudini, tradizioni magiche, credenze religiose che si intrecciano, si sovrappongono e si modificano tra loro. Tutte fanno parte della nostra cultura, nessuna deve essere dimenticata o esclusa; ciascuna di essa è meritevole di rispetto, indipendentemente dalla fede personale.
La Festa della Dodicesima Notte ispirò – tra gli altri – William Shakespeare che scrisse l’opera omonima tra il 1599 e il 1601.

Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. – Viola: atto I, scena II

La Dodicesima Notte ebbe la prima rappresentazione – almeno secondo quanto ipotizzato da Giorgio Melchiori nel saggio Shakespeare. Genesi e struttura delle opere – proprio il 6 Gennaio del 1601 al Globe Theatre di Londra ed è considerata una delle migliori commedie pure del drammaturgo inglese.
origini_befana_4

Fonte: Romano Impero

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Quel che noi abbiamo di meraviglioso

29 lunedì Ago 2016

Posted by Giorgia Penzo in I miei viaggi

≈ 40 commenti

Tag

arte, bellezza, blog, Campania, Caserta, Ercolano, estate, Gubbio, italia, italy, meraviglioso, Napoli, passato, Pompei, storia, Umbria, vacanze, viaggi, viaggiare

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Quel che noi abbiamo di meraviglioso, a volte, ce lo scordiamo.
È dietro l’angolo, comodo, spesso troppo snobbato. Cerchiamo altrove quel che può farci felici qui, e più lontano del necessario ciò che può riempirci gli occhi di stupore e condizionarci negli anni a venire.
È successo che ho fatto il pieno di meraviglia. E adesso ve lo racconto.

Quel che noi abbiamo di meraviglioso si trova agli Scavi Archeologici di Ercolano.

"È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato". (A. Roy)

“È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato”. (A. Roy)

Ercolano è una bolla immobile di passato congelata nella roccia vulcanica. È una fossa ferma a duemila anni fa contornata, più su, dal presente: case, strade, persone, vite frenetiche, funzioni religiose e civili che si susseguono tra gli impegni di tutti i giorni. Come sopra, così sotto. Sotto, però, si respira polvere e storia.
Ercolano_1Ercolano è intima, silenziosa. Una pace quasi irreale si muove tra le mura rimaste. Mentre si passeggia, ci si ascolta e non si può fare a meno di pensare. Si pensa tanto, laggiù tra le colonne.
Passo dopo passo ci si accorge, tra le macerie, dei giardini pieni di alberi da frutto e dell’arte ancora aggrappata alle pareti.Ercolano_3

Ercolano_4

Ercolano_7

Ercolano_5Ercolano_8Ercolano_11Ercolano_9

La morte è confinata là dove una volta sorgeva la spiaggia. Gli scheletri che lì riposano appartengono molto probabilmente agli ultimi: servi e schiavi che non hanno avuto la possibilità di seguire i loro padroni in fuga sulle navi. Furono circa trecento le vite cancellate 1937 anni fa nella sola Ercolano: nella notte del 24 agosto del 79 d.C., almeno secondo una lettera di Plinio il Giovane a Tacito, il soffio rovente del Vesuvio macinò in una manciata di minuti i chilometri che lo separavano dalla cittadina, cancellandola.

Ercolano_10

20160803_164508

Quel che noi abbiamo di meraviglioso si trova agli Scavi Archeologici di Pompei, la “sorella maggiore” di Ercolano.

13895386_10210261417962571_9138781417474154807_n

“Io sono madre della natura, la signora di tutti gli elementi, la regina dei morti, la prima dei celesti. Gli Egizi mi chiamano con il mio vero nome, Iside Regina”. da Lucio Apuleio, Le metamorfosi (libro XI, V) – Tempio di Iside (Pompei)

Più estesa, più imponente, più tragica. Sole a picco, caldo torrido, un deserto di rovine che non finisce mai, molto del quale giace ancora sotto la superficie. È un dedalo di terra, pietre e cenere diventata roccia. Si passeggia sulle strade dove centinaia di persone – duemila anni fa – hanno passeggiato in pace; le stesse dove poi sono scappate in preda al terrore. Non mancano i brividi quando la mente se ne rende conto.
L’archeologia ricostruttiva messa in atto a Pompei ha permesso al passato di tornare vivo: analizzando i resti delle radici impiantate all’interno della cinta muraria, la tipologia di vigneto scoperta è stata ricollocata lì dove una volta si trovavano gli antichi paletti. Oggi le vigne vengono coltivate secondo il metodo usato dalla popolazione vesuviana, senza pesticidi né l’ausilio di macchinari moderni.
Dall’uva si produce il rosso Villa dei Misteri, un’eccellenza e un patrimonio unico. 1500 bottiglie l’anno, l’annata 2007 è quella attualmente in commercio. Forse una delle cose più affascinanti in cui sia mai incappata.

Villa dei Misteri - Pompei

Villa dei Misteri – Pompei

20160804_100443Pompei_120160804_104534Pompei_2

Pompei_3

Si sente ancora strisciare l’ombra della morte, a Pompei: succede quando l’occhio incappa sui corpi pietrificati dei bambini, degli adulti protesi a proteggerli, dei cani, nella pagnotta di pane carbonizzata conservata dentro una teca insieme ad altri alimenti. È impossibile non immedesimarsi.

Avevamo appena fatto in tempo a sederci quando si fece notte, non però come quando non c’è luna o il cielo è ricoperto da nubi, ma come a luce spenta in un ambiente chiuso… molti innalzavano le mani agli Dei, nella maggioranza si formava però l’idea che ormai gli Dei non esistessero più e che quella notte sarebbe stata eterna e l’ultima al mondo. – dalla seconda lettera di Plinio il Giovane a Tacito.

Abitazioni anguste, pitture immense, templi, taverne, bordelli, teatri… Quando si entra nelle case per vedere cosa il vulcano ha risparmiato, viene quasi da chiedere permesso.
16 chilometri percorsi a piedi in quasi sette ore di visita, ma sarei rimasta lì il doppio. Troppi tesori in ogni angolo, troppo poco tempo. È stato uno degli arrivederci più sofferti.

Pompei_4Pompei_6Pompei_7

Quel che noi abbiamo di meraviglioso si trova alla Reggia di Caserta sulle tracce, come sempre, di Maria Antonietta di Francia (ma anche di Star Wars, perchè no?). Stanze sfarzose, giardini, fontane e ruscelletti strizzano l’occhio alla Versailles che adoro.

13935018_10210268958751086_5357157632222104003_n

Orologio nella Stanza da lavoro della Regina. Un dono di Maria Antonietta di Francia alla sorella Maria Carolina regina di Napoli. C’è un po’ di Parigi anche qui ♡

Ws1QRrFT

Quel che noi abbiamo di meraviglioso si trova a Gubbio.
La più bella città medievale, recita il cartello che da il benvenuto. Ed è vero. Abbarbicata, con le romantiche viuzze di sasso, il profumo di cibo che sale mentre il sole scende e gli odori umbri che si mescolano nel vento, la magia eterna di un castello arroccato.
13887123_10210287691939404_3327182505743245725_n20160806_185720

Una chicca: quel che noi abbiamo di meraviglioso si trova a Recanati.
Passeggiare tra le vie di questo paesino al tramonto o la sera, quando la luna è alta, è qualcosa di estremamente suggestivo. Ovunque si respira e si legge poesia, dai muri delle case alle insegne nelle piazze, sulle vetrine dei negozi, sulle porte delle scuole, nei giardini, sulle luminarie che addobbano i viali per le feste estive.
Si scorge davvero l’infinito sulla terrazza del Monte Tabor. Il mio consiglio è quello di visitare Recanati dopo aver visto il film Il giovane favoloso che ripercorre la vita di Leopardi: alla fine dei titoli di coda, ve lo assicuro, sarà semplicemente Giacomo.

13901493_10210296050308358_2565832085532188982_nNegli ultimi anni della sua vita, Leopardi si trasferì a Napoli e poi in una villa a Torre del Greco per sfuggire a un’epidemia di colera. Lì compose la sua penultima lirica, La ginestra, ispirata da un’eruzione del Vesuvio a cui il poeta assistette e in cui inserì una riflessione sulla desolazione dell’antica Pompei. E così, per me, è quasi come chiudere il cerchio di questo viaggio favoloso.

Torna al celeste raggio
Dopo l’antica obblivion l’estinta
Pompei, come sepolto
Scheletro, cui di terra
Avarizia o pietà rende all’aperto;
E dal deserto foro
Diritto infra le file
Dei mozzi colonnati il peregrino
Lunge contempla il bipartito giogo
E la cresta fumante,
Ch’alla sparsa ruina ancor minaccia.
E nell’orror della secreta notte
Per li vacui teatri, per li templi
Deformi e per le rotte
Case, ove i parti il pipistrello asconde,
Come sinistra face
Che per voti palagi atra s’aggiri,
Corre il baglior della funerea lava,
Che di lontan per l’ombre
Rosseggia e i lochi intorno intorno tinge.

Quel che noi abbiamo davvero di meraviglioso è la possibilità di viaggiare, fare esperienze, costruire ricordi e soprattutto condividere questi momenti insieme alla persona giusta. Non c’è ricchezza più grande, né soddisfazione maggiore.
Trovate la vostra persona, trovate i vostri luoghi. Forse non esiste augurio più bello. :)

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

15 film pre anni ’60 con cui riempire la domenica (e che non potete perdervi)

13 domenica Mar 2016

Posted by Giorgia Penzo in Arte ~ Cultura

≈ 48 commenti

Tag

amore, bianco e nero, blog, cinema, domenica, film, passato, Pensieri

❈ Translate ❈
Français | English | Español | Deutsch

Se c’è un modo in cui adoro passare le domeniche è fare zapping in televisione e spulciare le reti locali (raramente quelle nazionali) alla ricerca di qualche film pre anni ’60.
Che sia famosissimo o sconosciuto ai più, poco importa. I dialoghi sembrano usciti da un classico della letteratura: in ogni frase trasuda un linguaggio anacronistico, aulico, ammaliante; anche l’espressione più semplice suona come una battuta teatrale. E poi sguardi che parlano più di mille scene esplicite; baci statici che altro che farfalle nello stomaco.
Gli uomini? D’altri tempi.
Le donne? Di una grazia ormai perduta che si disperano e si struggono alternando dignità a melodramma.
Nessuna parolaccia, nessun gesto volgare: la maestria del passato sta nel mostrare un polpaccio e lasciare intendere cosa accade dopo.
Gesti lenti, pause, attese, cose non dette prigioniere dietro un ventaglio di cui bisogna immaginare il colore.

Questi film, soprattutto quelli in bianco e nero, sono un confort food per l’anima.
Bisogna riempirsi le orecchie delle musiche trionfali dei titoli di testa, dei violini, delle colonne sonore classiche, dei rumori di fondo dovuti alla pellicola consunta; bisogna riempirsi gli occhi dei puntini tra il nome dell’attore e il ruolo che interpreta, della classe con cui il protagonista manda a quel paese il suo antagonista senza perdere un grammo di charme.
Che classe, signori. Che poesia.

E a voi piacciono i vecchi film? Quali sono i vostri preferiti?
Tralasciando i peplum – che adoro dal primo all’ultimo – di seguito trovate l’elenco dei 15 film pre anni ’60 secondo me imperdibili, ordinati dal più datato al più recente; purtroppo trovarli in dvd/blu-ray non è sempre facile, ma per alcuni c’è più speranza di altri.
Per completezza ho aggiunto anche un link (quando rintracciabile) al libro o alla pièce teatrale da cui è stato tratto o ha ispirato il relativo film.
Buona scorpacciata! ;)

  • Nosferatu (F.W. Murnau), 1922 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Piccole donne (G. Cukor), 1933 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Jane Eyre – L’angelo dell’amore (C. Cabanne), 1934 ➺ scheda | libro
  • L’imperatrice Caterina (J. Von Sternberg), 1934 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • La leggenda di Robin Hood (M. Curtiz), 1938 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Maria Antonietta (W.S. Van Dyke II), 1938 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Il mago di Oz (V. Fleming), 1939 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Via col vento (V. Fleming), 1939 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Casablanca (M. Curtiz), 1942 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Anna e il re del Siam (J. Cromwell), 1946 ➺ scheda | libro
  • I tre moschettieri (G. Sidney), 1948 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • Il favorito della grande regina (H. Koster), 1955 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Il settimo sigillo (I. Bergman), 1957 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro
  • A qualcuno piace caldo (B. Wilder), 1959 ➺ scheda | dove acquistarlo
  • Viaggio al centro della Terra (H. Levin), 1959 ➺ scheda | dove acquistarlo | libro

Pubblicazione1

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Pettegolezzi

14 lunedì Set 2015

Posted by Giorgia Penzo in Pensieri

≈ 36 commenti

Tag

anima, nostalgia, passato, Pensieri, vintage

Dicono che se hai meno di trent’anni e ti senti vecchia dentro è perchè la tua anima appartiene a un’altra epoca.
E io un po’ ci credo.
large (26)

 

 

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
← Vecchi Post

Translate

in libreria

Facebook

Facebook

Twitter

I miei Cinguettii

Gli articoli più visualizzati

  • La Versailles nascosta - Gli Appartamenti Privati della Regina
    La Versailles nascosta - Gli Appartamenti Privati della Regina
  • 10 motivi per cui l'estate non fa per me
    10 motivi per cui l'estate non fa per me
  • I mostri dentro di noi
    I mostri dentro di noi
  • Marie-Antoinette: Carnet secret d'une reine
    Marie-Antoinette: Carnet secret d'une reine
  • L'arte che va a ruba
    L'arte che va a ruba

Articoli recenti

  • Elias e Caleb alla Bologna Children’s Book Fair
  • Un piccolo, grande percorso di lettura
  • Borse con le zampe
  • Giornata internazionale dei calzini spaiati
  • La Settimana della Memoria
  • Il custode di Elias: calendario degli incontri nelle scuole della Val d’Enza
  • Libri per il Giorno della Memoria da 8 a 12 anni
  • Vanessa Zanchi, prof. di lettere, racconta “Il custode di Elias” (Il Battello a Vapore)
  • “Il custode di Elias” inizia un grande viaggio nelle scuole
  • Una tazza THUN in omaggio con Mondadori Store
  • 🔠🎄 L’alfabeto dei libri da regalare e regalarvi a Natale
  • Sonia racconta Il custode di Elias
  • Libri sotto l’Albero ❄
  • Giornata Mondiale della Gentilezza
  • #ioleggoperchè: l’iniziativa vi aspetta in libreria fino al 13 novembre

Leggi gli articoli che parlano di…

amore arte blog book books ebook editrice nord leggere lettura libri libro narrativa ogni giorno come il primo giorno ognigiornocomeilprimogiorno parigi Pensieri petra recensione romanzo storia

Archivi

Ricevi gli aggiornamenti

RSS Feed RSS - Articoli

RSS Feed RSS - Commenti

DISCLAIMER – TERMINI E CONDIZIONI

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/01.

Le opinioni espresse nei post sono del tutto personali e rispecchiano i gusti e le idee soggettive dell’autrice del blog.
Alcune delle immagini utilizzate negli articoli sono state liberamente attinte dal web e considerate, in buona fede, di pubblico dominio. Chi ne possiede i diritti esclusivi può contattarmi per richiederne l’eliminazione immediata.
Le fotografie presenti nei reportage di viaggio sono di proprietà dell’autrice di questo blog.

I commenti ai post sono liberi e possono non rispecchiare le opinioni dell’autrice del blog. Gli autori degli stessi sono tenuti a prendersi la responsabilità delle proprie opinioni espresse qui pubblicamente. I commenti offensivi saranno comunque eliminati a insindacabile giudizio dell’autrice del blog. Quest’ultima, inoltre, non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo. Anche per questo motivo l’autrice si riserva il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso.

 

Gli articoli sono redatti dall’autrice del blog e – fatto salvo comunicati stampa o dove esplicitamente specificato – rientrano nella sua esclusiva proprietà intellettuale.

Licenza Creative Commons
Il contenuto di questo blog è protetto da una Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

INFORMATIVA COOKIE

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Clicca sul banner per saperne di più.

Follow gio.✎ on WordPress.com

Chi sono

Giorgia Penzo, emiliana, ha l'anima un po' incastrata nel passato. Ama il cinema, la mitologia e scappare a Parigi alla prima occasione. È autrice di "Ogni giorno come il primo giorno" (Editrice Nord) e "Il custode di Elias" (Il Battello a Vapore).

Lettori del blog

  • 143.892 lettori sono passati di qui

Vuoi seguire il blog ma non sei iscritto a Wordpress? Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere le notifiche dei nuovi post. Non riceverai né spam né email pubblicitarie.

Unisciti a 30.904 altri iscritti

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • gio.✎
    • Segui assieme ad altri 6.199 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • gio.✎
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: